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ARTIGIANATO & ARTE
a Erba l'Antologica di Fiume

Como, 1 novembre 2009


“In un panorama artistico dove l’Italia non conta più nemmeno alla Biennale di Venezia, questa mostra testimonia il coraggio di andare fuori dai trend, per risollevare con grinta e fierezza la nostra auto-opinione e ritrovare un localismo positivo, fatto di artisti riconosciuti nel mondo e opere di grande qualità, come nel caso di Salvatore Fiume”. Con queste parole il noto critico d’arte Philippe Daverio ha inaugurato ieri, Sabato 31 ottobre 2009, presso il polo espositivo Lariofiere di Erba, la mostra Salvatore Fiume: un classico moderno. Opere 1940 – 1994. “Oltretutto l’idea di allestire una mostra d’arte nell’ambito di una manifestazione quale la Mostra Mercato dell’Artigianato – ha continuato Philippe Daverio – potrebbe essere definita un’operazione giapponese, perché è tipico di quel Paese saper uscire dai musei, luoghi aulici, per avvicinare l’arte anche ai luoghi del quotidiano, creando connessioni interessanti tra il loro pubblico e il pubblico dell’arte, con risultati sempre positivi”. “La terra di Brianza non è nota per le mostre – ha aggiunto – ma mi auguro che questo sia il primo d una serie di eventi analoghi. Perché credo che proprio dalla cultura, e dalla sua tradizione di dialogo tra il mondo artistico e il mondo dell’artigianato, possa passare il ritrovamento di una nuova identità per questo territorio, che può continuare a competere attraverso una qualità dei prodotti conseguita con l’attività manuale”. L’esposizione antologica - a cura di Laura Fiume, Luciano Fiume e Roberto Borghi - raccoglie 78 opere eseguite da Salvatore Fiume nell’arco di 54 anni e permette quindi di avere una panoramica completa del suo lavoro. L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Salvatore Fiume e la Galleria Artesanterasmo, è collocato nell’ambito dell’edizione 2009 della Mostra Mercato dell’Artigianato, la manifestazione espositiva promossa da Confartigianato Imprese Como e Lecco che, con i suoi 220 espositori e oltre 50 mila visitatori, rappresenta il più importante appuntamento a livello regionale per l’artigianato d’eccellenza e le sue produzioni dopo L’Artigiano in Fiera.


LA MOSTRA

In mostra sono presenti i primi disegni metafisici degli anni ’40 e i dipinti degli anni ’40 e ’50 noti come Città di Statue. Il grande dipinto intitolato Il Palcoscenico simboleggia qui la vasta attività di Fiume nella scenografia, documentata in questa mostra da fotografie di scene per diverse opere teatrali. Vi sono esposte anche 30 illustrazioni eseguite da Fiume nel 1959 per il romanzo Quo Vadis? di Sienkiewicz e le figure femminili, rappresentate oltre che da alcuni ritratti ormai molto noti, anche da due dipinti di grandi dimensioni in cui Fiume si esprime attraverso la sua tipica ironia. Il tema dei Beat che, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, segnò una significativa svolta nella pittura di Salvatore Fiume è rappresentato da due dipinti e da alcuni disegni. Due dipinti, ispirati rispettivamente a Velázquez e a Goya, rappresentano qui il Ciclo Spagnolo. Il tema del Centauro e dell’Antropotauro sono rappresentati da quattro disegni e tre sculture, di cui una, di grandi dimensioni, è posta nello spazio antistante l’ingresso, come simbolo della mostra. Il ciclo delle Alleanze pittoriche, rappresentato qui da due dipinti, consiste in una gruppo di 14 opere eseguite da Fiume “a quattro mani” con altri otto pittori, tra cui la figlia Laura. Il ciclo delle Ipotesi, composto da 18 quadri e tre sculture, è rappresentato in questa mostra da cinque dipinti e una scultura. Si tratta di una serie di opere in cui Fiume fa coesistere elementi di grandi maestri del passato con figure tipiche della sua pittura, realizzando una sorta di summa della pittura europea degli ultimi cinque secoli. L’attività di Fiume architetto è documentata da molti ingrandimenti fotografici. La mostra è inoltre corredata da una serie di immagini che documentano le opere realizzate da Fiume nei luoghi toccati dai suoi numerosi viaggi.

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