Nonostante i segnali di affievolimento della crisi economica che ha colpito l’economia, le imprese artigiane sentono il bisogno di azioni incisive che rinforzino la loro capacità di stare sul mercato, senza che ci si metta anche lo Stato ad appesantire i sacrifici che già stanno sopportando, chiedendo loro una risposta immediata all’adeguamento degli studi di settore che, proprio a causa della crisi stringente, ha fatto emergere numerose incongruità. E’ Cornelio Cetti, Presidente di Confartigianato Imprese di Como, che sottolinea la necessità di un rinvio degli “studi” al 2010, per far sì che le imprese artigiane riescano a risollevarsi dalla batosta di questi ultimi mesi. E’ necessario rinviare l'aggiornamento degli studi di settore in revisione quest'anno dal 30 settembre 2009 a marzo 2010, per avere anche maggiori elementi di valutazione sulla crisi economica – afferma Cetti – e la richiesta è stata espressa all’unanimità da tutte le Organizzazioni di categoria (tra le quali Confartigianato) e dalle Associazioni e Ordini professionali, nel corso della riunione del Comitato di esperti sugli studi, che doveva esprimere il parere sulla revisione di 69 studi riguardanti circa 1 milione di contribuenti. Oltre agli studi – continua Cetti - la questione è più generale, poiché la crisi continua a far sentire i suoi effetti e al momento è difficile aggiornare in maniera puntuale e corretta gli studi di settore. E’ fondamentale quindi – conclude il Presidente della Confartigianato comasca - che gli studi consentano al maggior numero possibile di contribuenti di riconoscersi nei risultati degli stessi, anche in riferimento al 2009. Si ritiene quindi necessaria una più ampia ed approfondita indagine per valutare in modo selettivo l'impatto della crisi nei singoli settori e nei diversi territori”.

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