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ENERGIA. CONFARTIGIANATO RICORRE AL TAR
non siamo il bancomat per gli sconti degli altri

Milano, 18 aprile 2014


Confartigianato Imprese di Como già un anno fa aveva incontrato i Parlamentari comaschi per richiamare la loro attenzione sul problema. Quale? Una vera e propria stangata sulle piccole imprese, per effetto del Decreto ministeriale 5 aprile 2013 - attuato con la Delibera 641/2013 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas - che fa pagare ai piccoli consumatori gli sconti sul costo dell’energia concessi alle grandi aziende energivore. Ebbene, tra il secondo semestre 2013 e il 2014 la bolletta elettrica delle piccole imprese e delle famiglie per effetto di questa norma costerà 900 milioni in più. A questo punto alcuni artigiani hanno presentato un ricorso al Tar della Lombardia per annullare la delibera dell’Authority per l’energia, sostenuto da Consorzio Caem, Consorzio CenPi, Consorzio Multienergia, Confartigianato Imprese. Il ricorso presentato da Confartigianato ha l’obiettivo di far dichiarare l’illegittimità dell’agevolazione concessa alle aziende energivore, e non di allargare la platea dei soggetti beneficiari dell’agevolazione, ma, al contrario, mira ad alleggerire le bollette di tutte le piccole imprese su cui grava principalmente l’onere della cosiddetta componente Ae, destinata a finanziare le agevolazioni a favore di poche grandi industrie. Il risultato è un aumento del 16,1% degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica delle Pmi nel 2014, pari a 600 milioni in più, cui si aggiungono 300 milioni di rincari per il secondo semestre 2013. Non ci stiamo ad essere usati come ‘bancomat’ per finanziare sconti e agevolazioni per le grandi imprese. Vogliamo semplicemente sia applicato il Protocollo di Kioto: chi consuma più energia deve pagare di più.

Link Utili
www.confartigianato.it
www.confartigianato-lombardia.it


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