Le Notizie di Confartigianato Como

   Notizia generale

60.000 ARTIGIANI A ROMA PER DIRE BASTA
da Como folta rappresentanza di imprenditori

Como, 19 febbraio 2014


Erano in 60.000 i piccoli imprenditori che si sono riuniti a Roma il 18 febbraio, raccogliendo l’appello di Rete Imprese Italia, per far sentire la loro voce e denunciare la lunga attesa di una ripresa che sembra non arrivare mai, ma soprattutto per sollecitare Parlamento e Governo ad uscire dall’immobilismo e avviare azioni concrete, da subito, a sostegno del “popolo del fare”: artigiani e commercianti. “Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” è questo lo slogan scelto da Rete Imprese Italia per esprimere il profondo disagio delle piccole imprese italiane stremate dalla crisi economica e da condizioni di contesto che comprimono le potenzialità del tessuto produttivo. E anche da Como, Confartigianato Imprese non ha voluto far mancare le richieste d’aiuto e di protesta degli artigiani comaschi. 97 i titolari d’impresa che hanno scelto di chiudere la propria azienda per un giorno, per testimoniare le difficoltà ormai insostenibili delle piccole imprese. Siamo il collante socioeconomico del Paese, ma viviamo quotidianamente il dramma della solitudine di fronte alle tasse, alla burocrazia (costi sulle Pmi per oltre 30miliardi di euro all’anno) – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Como, Marco Galimberti alla guida degli artigiani comaschi che si sono recati nella capitale – e non so per quanto tempo ancora saremo in grado di sostenere questo peso, in un mercato che non tiene conto delle penalizzazioni in cui siamo costretti a lavorare nel nostro Paese. Siamo qui – hanno commentato gli artigiani comaschi – nonostante non sia nel nostro dna occupare le piazze, per testimoniare il disagio e lo stato d’animo di centinaia di migliaia di imprenditori stanchi di sostenere con le proprie forze le inerzie e le vessazioni di un Paese che non sa valorizzare le grandi risorse del sistema produttivo italiano.

LE PROPOSTE INVIATE AL GOVERNO
• Riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità
• Fare la riforma fiscale: dall’oppressione allo sviluppo
• Far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale
• Dare credito alle imprese
• Proseguire nell’azione di semplificazione
• Tornare alla legalità
• Portare a competere più imprese sui mercati internazionali
• Innovare il sistema dei trasporti e della logistica
• Ridurre i costi energetici per le PMI
• Superare il SISTRI


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