Le Notizie di Confartigianato Como

   Notizia generale

LEGGE DI STABILITA'. COSI' NON VA
Rete Imprese Italia chiede di modificarla

Como 29 novembre 2013


“Sulla Legge di Stabilità ci appelliamo alla Camera perché faccia fino in fondo la sua parte e compia le scelte coraggiose necessarie a far ripartire l’Italia, migliorando il testo del Governo che il Senato ha solo parzialmente modificato rispetto alle esigenze espresse dal mondo produttivo”. Lo dichiara Rete Imprese Italia. “Non neghiamo che il testo licenziato a Palazzo Madama contenga qualche elemento positivo che va nella direzione del contenimento dei costi delle imprese e del sostegno della domanda – aggiunge – ma non si tratta di scelte in grado di determinare la svolta tanto attesa nel Paese né di risolvere i problemi di competitività delle imprese”. “Sappiamo bene – tiene a precisare Rete Imprese Italia – che le esigenze di rilancio dei consumi e degli investimenti vanno coniugate con gli obiettivi di finanza pubblica. Ma, in materia fiscale, non sono più rinviabili i tagli all’imposizione sugli immobili strumentali, vale a dire i capannoni, i laboratori, i negozi e gli alberghi, dove si lavora e si crea occupazione. Va, inoltre, immediatamente riordinata la tassazione sui rifiuti, che allo stato crea solo confusione. Nemmeno sul costo del lavoro chiediamo la luna – continua - ma semplicemente che venga subito ristabilito il sacrosanto principio di equilibrio tra contributo e prestazione in materia di malattie e infortuni”. “Un problema che va affrontato con maggiore decisione – sottolinea – è quello del credito alle piccole imprese, che continuano a registrare le maggiori difficoltà di accesso ai finanziamenti, come sostiene con dovizia di dati anche la Banca d’Italia. Il rafforzamento degli strumenti di garanzia pubblica deve generare, quindi, un beneficio diretto sulle piccole imprese. E vanno irrobustiti i Consorzi fidi, che rappresentano il loro punto di riferimento. Il nostro auspicio è che il Parlamento tenga conto di queste richieste, le vagli con attenzione, noi siamo pronti al confronto, e introduca le modifiche necessarie a farci prendere, magari saltando sull’ultimo vagone, il treno della ripresa che comincia a intravedersi solo fuori d’Italia”.


Print Friendly and PDF