Como, 12 febbraio 2013

Possiamo chiamarlo “il blitz di Natale” varato con la Legge di Stabilità il 24 dicembre 2012, consumatosi con l’approvazione “bi-partisan”, di un comma, il 380 nella Legge 228, che stabilisce: l’IMU 2013 versata dalle imprese andrà direttamente allo Stato (e fin qui è cosa nota), quello che invece nessuno ha detto, (sta qui la gravità del blitz) che i Comuni non potranno prevedere sconti all’aliquota base del 7,6 per mille (così come previsto dalla Salva Italia), sulla quale Confartigianato Imprese di Como aveva impostato un duro confronto con i Comuni per richiedere la riduzione dell’aliquota base per le imprese, raggiungendo l’obiettivo in diversi realtà locali. Non solo. La Legge dà ampia facoltà ai Comuni di aumentare l’aliquota base fino allo 0,3per mille (portandola così al 10,6per mille), ma per loro, sarà assolutamente vietato ridurla. Di fatto, saltano così tutti gli “sconti” che diversi comuni avevano applicato nel 2012, ma cosa ancor più grave, vengono vanificate tutte le promesse, che diversi Sindaci ci avevano annunciato, per venire incontro alle richieste del sistema produttivo locale, garantendo la riduzione dell’aliquota base per gli anni a venire. A poco più di 10 giorni dalle elezioni, Confartigianato chiede espressamente al Governo in carica e ai candidati che andranno poi a sedere in Parlamento, un energico intervento sull’articolo 1, comma 380 della legge 228/2012, per non mortificare pesantemente e ancora una volta la nostra economia penalizzando le migliaia di aziende già provate dalla crisi.