Le Notizie di Confartigianato Como

   Notizia generale

IMU. LE QUOTE PIU' BASSE NEL COMASCO
grazie alla petizione di Confartigianato Como

Milano, 18 dicembre 2012


Secondo una stima dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, la seconda rata IMU costerà alle imprese lombarde 1,6 miliardi di Euro. Gettito derivante da un’aliquota media sugli immobili produttivi del 9,6 per mille. Un risultato che supera di due punti l’aliquota base del 7,6 ‰ ed è di solo un punto inferiore a quella massima del 10,6 ‰ e di oltre due volte e mezzo la possibile, ma irrealizzata, aliquota minima del 3,8‰, quota riservata allo Stato dal decreto 'Salva Italia’. L’analisi della tassazione immobiliare locale sulle imprese è stata condotta da Confartigianato Lombardia su un campione significativo di 477 comuni, pari al 30,9% del totale dei 1.544 comuni lombardi, in cui sono localizzate quasi il 70% del totale delle imprese presenti in Lombardia e oltre la metà delle imprese artigiane. “Lo studio di Confartigianato – dice il Presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti - disegna una mappa in cui emerge una sostanziale differenza tra l’IMU pagata dalle imprese che hanno sede nei comuni capoluogo di provincia, e la quota di tassazione prevista per le imprese con sedi nei comuni non capoluogo: nei comuni ‘periferici’ viene applicata un’aliquota mediamente più bassa, inferiore rispetto a quella dei comuni capoluogo di un punto. Le Amministrazioni comunali si dimostrano quindi più sensibili nel tutelare le attività produttive presenti sul territorio in provincia, rispetto ai capoluoghi”. “Una situazione - continua Merletti - che si può leggere come una maggiore sensibilità dei Comuni laddove è maggiore la quota di imprese artigiane (in provincia le imprese artigiane incidono sul totale delle imprese presenti nel campione per il 69,2%, mentre nei capoluoghi solo per il 30,8%). Risultato anche delle azioni di sensibilizzazione delle Amministrazioni comunali che Confartigianato ha condotto in Lombardia, tra cui la petizione per la diminuzione delle aliquote IMU per le PMI nella provincia di Como firmata da oltre 4.000 imprese”. A livello territoriale, la tassazione immobiliare locale sulle imprese risulta in media più alta in provincia di Brescia, pari al 10,1 per mille, seguita da Milano con il 10,0 per mille, da Pavia e Lodi con il 9,2 per mille, da Monza-Brianza con il 9,1 per mille, da Cremona con il 9,0 per mille, da Varese, Bergamo e Mantova con l’8,9 per mille, da Sondrio con l’8,8 per mille. La medaglia per la tassazione più bassa va alle due province lariane: Lecco con l’8,4 per mille e Como con il 7,8 per mille. A livello comunale, mettendo a confronto i 477 comuni monitorati, si posizionano in cima alla classifica, per aliquota IMU sugli immobili produttivi più alta, pari al massimo (10,6‰), le Amministrazioni comunali di Algua e Corna Imagna in provincia di Bergamo; di Brescia e Edolo in provincia di Brescia; di Barni e Magreglio in provincia di Como; di Santa Maria Hoe' in provincia di Lecco; di Albiate, Brugherio e Carnate in provincia di Monza Brianza; di Bresso, Cambiago, Carugate, Cesano Boscone, Cologno Monzese, Cormano, Cuggiono, Pieve Emanuele, Rozzano, Sesto San Giovanni e Trezzano sul Naviglio in provincia di Milano; e di Gallarate e Samarate in provincia di Varese. Si posizionano in fondo alla graduatoria, esercitando una pressione fiscale locale più bassa, applicando l’aliquota base del 7,6 per mille le Amministrazioni comunali di Arzago d'Adda, Bariano, Canonica d’Adda, Caprino Bergamasco, Clusone, Dalmine, Fonteno, Fornovo San Giovanni, Gorle, Isola di Fondra, Piazzatorre, Pontida, Santa Brigida, Solto Collina, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Taleggio, Trescore Balneario, Romano di Lombardia e Seriate in provincia di Bergamo; di Manerba del Garda, Mura, Ossimo, Sirmione, Toscolano-Maderno e Tremosine in provincia di Brescia; di Alserio, Cantù, Carbonate, Carlazzo, Cermenate, Como, Corrido, Dizzasco, Domaso, Dosso del Liro, Fino Mornasco, Gravedona ed Uniti, Inverigo, Lomazzo, Lurago Marinone, Menaggio, Montemezzo, Montorfano, Pianello del Lario, Tremezzo, Turate, Vertemate con Minoprio e Erba in provincia di Como; di Cingia de' Botti e Sergnano in provincia di Cremona; di Bellano, Brivio, Calolziocorte, Casargo, Civate, Colico, Cortenova, Costa Masnaga, Dervio, Dorio, Esino Lario, Galbiate, Garbagnate Monastero, Introbio, Lierna, Mandello del Lario, Margno, Moggio, Paderno d’Adda, Pasturo, Primaluna, Robbiate, Sirone, Sueglio, Torre de'Busi e Vestreno in provincia di Lecco; di Valera Fratta in provincia di Lodi; Aicurzio, Barlassina, Besana in Brianza, Bovisio-Masciago, Busnago, Cornate d’Adda, Lissone, Mezzago, Nova Milanese, Roncello, Ronco Briantino, Seveso, Sulbiate e Veleso in provincia di Monza Brianza; di Albairate, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cernusco sul Naviglio, Cogliate, Dresano, Gessate, Grezzago, Marcallo con Casone, Paderno Dugnano, Pozzo d’Adda, Rosate, Rovagnate, Senago, Trezzano Rosa, Vaprio d'Adda, Vimodrone e Zibido San Giacomo in provincia di Milano; di Brallo di Pregola, Fortunago, Pizzale, San Genesio ed Uniti, Torricella Verzate e Zeccone in provincia di Pavia; di Albosaggia, Aprica, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Colorina, Dazio, Dubino, Mazzo di Valtellina, Montagna in Valtellina, Piantedo, Ponte in Valtellina, Samolaco, Tartano, Tresivio, Val Masino, Vervio e Livigno in provincia di Sondrio e di Busto Arsizio, Cislago, Clivio, Ranco, Sesto Calende e Uboldo in provincia di Varese. Tra i comuni monitorati più virtuosi, che applicano aliquota IMU sugli immobili d’impresa più bassa del 7,6 per mille, troviamo: Vezza d'Oglio, Ponte di Legno e Angolo Terme in provincia di Brescia, Civo in provincia di Sondrio, Mariano Comense in provincia di Como e Azzone e Roncobello in provincia di Bergamo.


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