INTERVENTI ANTI-CRISI:
38 richieste urgenti di Confartigianato
Roma, 18 marzo 2009
Trentotto proposte concrete per aiutare le piccole imprese, vale a dire il 99,4% del sistema
imprenditoriale italiano, a schivare i colpi della crisi finanziaria e della stretta creditizia e per
rilanciare la crescita e la competitività del Paese. Una terapia d’urto fatta di misure immediate per
ridare ‘ossigeno’ alle piccole imprese e di interventi strutturali per semplificare l’attività
imprenditoriale e assicurarne la continuità.
Un pacchetto di proposte che il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini e il Segretario
Generale Cesare Fumagalli hanno presentato oggi in un faccia a faccia con i Parlamentari di
maggioranza ed opposizione intervenuti all’iniziativa promossa da Confartigianato a Roma, presso la
Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.
delle sollecitazioni provenienti dagli imprenditori. Confartigianato le ha raccolte e oggi se ne fa
portavoce per dare risposte all’economia reale del Paese”.
Dal credito, riconosciuto da tutti i Parlamentari come “la vera emergenza attuale del Paese”,
alle misure per incentivare la domanda, dagli incentivi fiscali agli interventi per la crescita e la
competitività, dal sostegno del lavoro e dell’occupazione all’energia, fino all’istituzione dell’Agenzia
per la piccola impresa, “necessaria - secondo Fumagalli - per valutare l’impatto di ogni nuova
normativa sulla piccola impresa”.
“Confartigianato e il mondo delle piccole imprese, che è composto da 4,3 milioni di imprese,
che danno lavoro a 11 milioni e 300 mila persone e generano un valore aggiunto di 380 miliardi di
euro - ha tenuto a precisare il Presidente Guerrini - non chiedono aiuti, sconti o assistenzialismo.
Vogliamo che la crisi diventi l’occasione per sbloccare le riforme più volte annunciate e mai attuate.
Dopo il salvataggio di Alitalia, le rottamazioni per Fiat, gli incentivi a Merloni e Piaggio, è ora di fare
davvero qualcosa per il 99,4% delle imprese italiane, protagoniste dell’economia reale del Paese che
finora hanno sfidato la crisi senza alcun ‘paracadute’”. A cominciare dalla semplificazione
dell’attività d’impresa. “Proponiamo – ha detto Guerrini - la nomina di un Commissario straordinario
anti-burocrazia, delegato per la deregolazione e la semplificazione amministrativa. Non un altro ente
politico astratto, non un altro Osservatorio, ma un manager con poteri straordinari che finalmente si
occupi concretamente di sfoltire la giungla burocratica che imprigiona l’attività degli imprenditori”.
Confartigianato propone interventi finalizzati a potenziare strumenti già esistenti, ad esempio i
Consorzi fidi per favorire l’accesso al credito, e volti a sciogliere pesanti nodi come, ad esempio, i
ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. “Si tratta – ha
spiegato il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli illustrando nel dettaglio le
proposte - di misure che per le imprese significherebbero molto: basti soltanto pensare che la crisi del
credito è già costata alle imprese 12,5 miliardi e che i ritardi di pagamento della PA costano alle
nostre imprese 1,7 miliardi di oneri finanziari”.
Tra le proposte in materia fiscale per dare una boccata d’ossigeno alle imprese, la
Confederazione chiede lo slittamento a novembre del pagamento delle imposte. “Anche in questo
caso – spiega Fumagalli - nessun ‘regalo’, ma un semplice differimento che avrebbe il vantaggio di
lasciare liquidità alle imprese e di dare un segnale di fiducia agli imprenditori”.
“Trasformiamo la crisi in opportunità per far ripartire l’economia – ha detto Guerrini - e per
valorizzare, nei fatti e non solo a parole, le piccole imprese”. Per realizzare questo obiettivo,
Confartigianato propone anche, in attuazione dei principi europei contenuti nello Small Business Act,
di istituire, presso la Presidenza del Consiglio, l’Agenzia per le micro e piccole imprese con il
compito di favorire lo sviluppo delle aziende con meno di 50 dipendenti e di predisporre il Rapporto
annuale sulla piccola impresa del Presidente del Consiglio. Tra i compiti dell’Agenzia indicati da
Confartigianato vi è anche l’analisi di impatto preventivo sulle piccole imprese dei disegni di legge e
degli schemi di decreti legislativi e la verifica di impatto successivo degli atti normativi.
Il Presidente di Confartigianato ha concluso il suo intervento, sottolineando che “queste
proposte, che sono il frutto di chi in mezzo alle imprese vive tutti i giorni, servono per valorizzare le
piccole imprese e quindi far ripartire l’economia”.
Positive le risposte dei Parlamentari intervenuti all’incontro. Un’iniziativa unanimemente
apprezzata nelle parole dei Deputati e dei Senatori “per il metodo e il merito”, capace “di porre
davanti agli occhi della politica le difficoltà e le esigenze della micro e piccola impresa italiana”.
In assenza di “una sede comune di confronto tra politica e rappresentanti del mondo
economico”, come ha denunciato l’On. Savino Pezzotta (UdC), intervenendo nel corso del dibattito,
Confartigianato ha creato quell’ambiente di confronto necessario per sostenere l’azione delle micro e
piccole imprese. Lo ha confermato la Sen. Maria Leddi Maiola (PD), presidente dell’Intergruppo
parlamentare per il monitoraggio del credito alle Pmi e del saldo dei pagamenti della pubblica
amministrazione. “Conosciamo molto bene i problemi delle micro e piccole imprese. Posso
confermarvi che come Intergruppo - ha assicurato la Senatrice - lavoreremo sulle vostre proposte per
sciogliere il cosiddetto “credit crunch”, per recuperare i crediti della Pubblica Amministrazione nei
confronti delle imprese e per introdurre un’efficace azione di semplificazione nella burocrazia
italiana”. “Problemi significativi e reali, a cominciare dalla vostra denuncia a favore
dell’autoriparazione e di tutta la filiera automobilistica dell’artigianato”, ha aggiunto Pezzotta.
“L’Italia ha bisogno di un patto di coesione nazionale. Ognuno deve assolvere al proprio dovere. Le
banche che ricevono soldi per garantire liquidità alle imprese non possono negare loro i
finanziamenti, così come lo Stato non può astenersi dal pagare i debiti alle micro e piccole imprese”.
Il senatore Valter Zanetta (PdL) ha espresso il proprio appoggio alla proposta confederale di un
“potenziamento dei tradizionali strumenti creditizi dell’artigianato, come i Consorzi Fidi”,
confermando l’assoluta necessità di risolvere i problemi legati al pagamento delle fatture da parte
della Pubblica Amministrazione. Il senatore Francesco Casoli (PdL) ha preso la parola per
sottolineare “come il “Piano Casa” che il Governo si appresta a varare interviene già a favore di tutta
la filiera dell’edilizia, e di conseguenza di molti settori dell’artigianato”.
Il dibattito si è spostato sull’importanza delle reti d’imprese, dei consorzi e della dimensione
d’impresa. Numerosi i parlamentari che hanno annunciato di fare proprie le proposte di
Confartigianato in materia, confermando la necessità espressa da Cesare Fumagalli di definire
“giuridicamente la rete tra imprese, considerando che le associazioni temporanee d’imprese hanno
alcune significative lacune”, come quelle relative al patrimonio societario.
La senatrice Anna Rita Fioroni (PD) ha apprezzato la proposta confederale di istituire un
Commissario straordinario per la semplificazione burocratica, necessaria, secondo la senatrice, “per
snellire tutti i procedimenti burocratici a cui sono costrette le micro e piccole imprese italiane, e non
mi riferisco esclusivamente agli obblighi fiscali e amministrativi”. La crisi passerà, non i problemi
strutturali del sistema produttivo italiano. Per questo motivo, la senatrice ha condiviso l’avvertimento
espresso anche da Guerrini e Fumagalli. L’obiettivo finale degli interventi a favore delle imprese deve
“offrire risposte definitive non soltanto alla crisi, ma a tutte le esigenze della piccola impresa e
dell’artigianato italiano”.
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