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COSTRUZIONI
si spera nell'Expò per uscire dalla crisi

Como 14 settembre 2011


La crisi è un dato di fatto per il settore delle costruzioni, che ha visto scomparire 26mila posti di lavoro solo nell’ultimo anno ed è in fase negativa dal 2007. Expo 2015 potrà rappresentare una speranza di ripresa per il comparto? Questo il tema dell’incontro organizzato da Confartigianato Lombardia, che ha avuto ospite l’Ing. Angelo Paris, Direttore Design & Construction di “Expo 2015 S.p.a.” e in cui sono stati presentati i dati della ricerca curata dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, “Effetto EXPO 2015: l’impatto sul settore Costruzioni”. Tra le 117.380 imprese con 364.317 addetti lombarde attive nel comparto delle costruzioni le micro e piccole imprese fino a 20 addetti hanno una fortissima rappresentanza, pari al 98,6% del settore. Inoltre le Costruzioni rappresentano il 42,6% delle imprese artigiane totali e circa un terzo (32,3%) dell’occupazione dell’artigianato; l’artigianato, con 203.577 addetti, rappresenta il 54,1% dell’occupazione totale del settore. In un comparto in difficoltà, la Lombardia soffre in modo ancora più marcato: nel primo trimestre 2011 la flessione degli occupati nel settore persiste e rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente arriva al -7,4% in Lombardia, con oltre due punti in meno rispetto al -4,8% registrato nel Resto d’Italia. “Il lavoro svolto dal nostro Osservatorio – ha spiegato Marco Galimberti, Delegato Confartigianato Lombardia per l’Osservatorio – ci ha permesso di identificare, numeri alla mano, quali siano le cause profonde di questa crisi, quali gli elementi contingenti e quali quelli strutturali: una lettura analitica preziosa anche per pianificare come e con quali strumenti reagire”. “Tra i fattori che maggiormente hanno contribuito alla crisi – ha sottolineato Giovanni Chilese, Presidente degli Edili di Confartigianato Lombardia – si evidenziano una forte crescita dell’offerta sul mercato immobiliare nella prima metà degli anni Duemila, seguita da flessioni delle compravendite immobiliari che si traduce, oggi, in un consistente stock di case invendute. Altre concause che, con ampia probabilità, hanno contribuito ad abbassare in modo sostanziale la domanda d'immobili scaturiscono da una crescita demografica che rimane sostenuta per fasce di popolazione beneficiaria di redditi più contenuti, da una diminuzione del numero di matrimoni, dal modificarsi delle caratteristiche qualitative della domanda di case residenziali, da un incremento del tasso di disoccupazione giovanile e da una più alta quota di occupati con contratti di lavoro flessibili. Un ulteriore disincentivo all’investimento immobiliare scaturisce dalla crescente difficoltà che le nuove generazioni hanno nel trovare un lavoro – ha continuato - Il tasso di disoccupazione giovanile in Lombardia è salito dal 12,7% del 2004 al 19,8% del 2010”. In questa fase di bassa domanda rivestono una grande importanza in chiave anticiclica gli investimenti legati ai grandi eventi nazionali e internazionali. Sulla base di una ricerca pubblicata da Expo 2015 S.p.a. e CERTeT- Università Luigi Bocconi l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha calcolato che l'Expo di Milano 2015 potrà compensare, nel 2014, oltre la metà (il 55,5%) della perdita di occupati del comparto delle Costruzioni registrata nel biennio 2009-2010 a livello nazionale, con un impatto amplificato per le imprese della Lombardia, con un incremento di occupazione di 36mila unità, in grado di compensare oltre i tre quarti (77,0%) del calo occupazionale registrato dalle imprese lombarde nella crisi. Inoltre, l'analisi dell’impatto nell’indotto delle Costruzioni evidenzia per il 2014 una crescita occupazionale di 48mila unità in settori manifatturieri e dei servizi diversi dalle Costruzioni. È pur vero che, a fronte di queste stime, sarà fondamentale capire quanto effettivo spazio sarà riservato alle piccole imprese: con molta trasparenza, l’Ing. Angelo Paris ha sottolineato come “abbiamo in programma investimenti consistenti, pari a un miliardo di Euro per il solo sito espositivo, ma abbiamo anche tempi molto stretti che ci impongono di assegnare gli appalti velocemente e a poche grandi imprese”. Quali allora le speranze per i piccoli? “Certo – ha proseguito Paris – accanto agli spazi possibili nella subfornitura, le piccole imprese potranno trovare occasioni di lavoro anche nell’allestimento dei singoli padiglioni delle nazioni ospiti, in particolare di quelle che non interverranno con manodopera propria. Ancora, se per la parte di infrastrutture molto è già stato deciso, c’è ancora tutto il tempo per entrare nella fornitura dei servizi”. Quali, allora, le modalità di lavoro possibili per i piccoli? “Innanzitutto le aggregazioni di impresa – ha ricordato Arnaldo Redaelli, Presidente nazionale ANAEPA Confartigianato – È uno strumento in cui stiamo investendo in modo particolare: Confartigianato ha svolto un ruolo di facilitatore nella creazione delle reti oggi esistenti e tuttora si sta impegnando in tutti i territori per fornire risposte alle esigenze del mercato permettendo e favorendo la creazione di aggregazioni di impresa”. Walter Andreazza, Direttore della Cassa Edile Artigiana di Bergamo ha quindi sottolineato l’importanza della bilateralità nel dare sostegno alle imprese, e come “l’attenzione alla sicurezza e alla regolarità delle imprese” sia “un elemento da tenere in grandissima considerazione anche e soprattutto in occasione di Expo”. Ancora, “è importante che sia prevista anche una attenzione particolare al dopo Expo, alla bonifica e al recupero dei terreni, un campo in cui le nostre imprese e le nostre aggregazioni di impresa potrebbero offrire i loro servizi”, ha aggiunto Gianfranco Sanavia – Delegato Expo di Confartigianato Lombardia. Gianni Barzaghi, Vice Presidente Delegato per le Categorie di Confartigianato Lombardia, ha inoltre evidenziato come Confartigianato stia agendo in due direzioni a supporto dei propri associati: “rafforzare la collaborazione e le sinergie tra le nostre piccole imprese, nelle modalità più opportune e lavorare per creare le condizioni perché le imprese del comparto possano essere presenti, possano partecipare, senza discriminazioni formali o sostanziali, a tutto quello che Expo genererà: sia nella fase preparatoria, nella fase gestionale che in quella successiva all’evento. Particolare attenzione, proprio per le caratteristiche delle nostre imprese, porremo al tema delle “manutenzioni” di tutto l’impianto che sarà costruito”.


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