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LEGGE ANTICRISI
Cetti: adesso dovete abolire l'Irap

Como, 6 febbraio 2009


La crisi economica è sicuramente più profonda e strutturale rispetto a ciò che ci viene detto. Quotidianamente la si tocca con mano, specialmente nell’ambito delle imprese più piccole e di quelle artigiane, quelle meno solide ma che rappresentano comunque un punto di riferimento importante nell’economia del nostro Paese. Infatti, il 98% delle imprese occupa meno di 15 addetti. In questo momento, ognuno per la propria competenza e responsabilità, Governo in testa, sta cercando di correre ai ripari, e il varo della legge anticrisi, ha sancito alcuni interventi a sostegno delle imprese, in particolare di quelle legate alla filiera dell’auto e dell’arredo.
A nostro modo di vedere – commenta Cornelio Cetti Presidente di Confartigianato – non è ancora sufficiente. In primo luogo perché sono escluse centinaia di migliaia di attività artigiane, secondariamente perché, fatto salvo il settore legno-arredo e degli elettrodomestici, come sempre si favorisce una sola grande azienda: la FIAT, che con tutto il rispetto dei suoi lavoratori e naturalmente di tutto l’indotto, non rappresenta comunque il tessuto imprenditoriale ben più ampio e complesso del nostro paese. Sono necessari interventi più concreti, più importanti, immediatamente monetizzabili e spendibili, che facciano risparmiare quattrini veri. In questo senso – continua Cetti - la nostra Giunta ha ipotizzato di elaborare e inviare a Confartigianato Nazionale e ai Parlamentari locali la proposta di cancellazione dell’IRAP sui neo-assunti nel prossimo triennio 2009/2011. Personalmente - afferma il presidente degli artigiani – spingerò un po’ più arditamente, per chiedere l’abolizione totale dell’IRAP, che pesa troppo sul costo del lavoro, ma poi mi chiedo responsabilmente: lo Stato come potrebbe compensare questo mancato introito?
Questo, è un Paese nel quale si è ampiamente dimostrato che si può fare di tutto. Perché non si potrebbe fare questo sforzo?
Proprio per questo motivo la Giunta di Confartigianato Como nella prossima riunione analizzerà a fondo la proposta.
Ritengo si debba avere finalmente coraggio – conclude Cetti – quello stesso coraggio che porta ancora oggi 18.000 artigiani della provincia di Como, 270.000 in Lombardia e 1.500.000 in Italia, ad aprire quotidianamente i battenti della propria impresa.


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