DECRETO LEGGE “SOSTEGNI-TER” PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE – ENTRANO IN VIGORE LE NOVITÀ IN TEMA DI CONTRASTO ALLE FRODI
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge “Sostegni-Ter” (D.L. n. 4 del 27 gennaio 2022, G.U. n. 21 del 27 gennaio 2022), che contiene, all’articolo 28, l’ulteriore “stretta” sulla possibilità di cessione dei crediti fiscali.
La disposizione, entrata in vigore lo stesso giorno della pubblicazione (27 gennaio 2022), prevede le seguenti novità:
- nel caso in cui il fornitore abbia concesso lo “sconto in fattura”, il medesimo può cedere una sola volta il credito a terzi, comprese le banche, dopodiché il credito diventa incedibile;
- in caso di “cessione”, il primo cessionario non può cedere ulteriormente il credito.
Inoltre, viene fissata la data del 7 febbraio 2022 quale termine entro il quale possono essere “smaltiti” i crediti pregressi: alla luce di tale disposizione i crediti che, alla data del 7 febbraio 2022, hanno già costituito oggetto di opzione (anche per “n volte”), possono essere ulteriormente ceduti una sola volta e pertanto gli imprenditori che hanno già comprato il credito (anziché concedere lo sconto in fattura), possono cederli un’ulteriore volta. Sono nulli i contratti di cessione conclusi in violazione delle predette disposizioni.
La Confederazione è consapevole che le continue modifiche della disciplina dei crediti fiscali che si sono susseguite negli ultimi mesi hanno determinato incertezza sul mercato con l’effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili patologici.
Ha già rappresentato nelle sedi istituzionali che limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti determina un rallentamento delle operazioni di acquisto da parte degli operatori finanziari che sono prossimi al raggiungimento della loro capacità di “assorbimento” in compensazione dei crediti stessi con inevitabili incrementi di oneri finanziari, in quanto si contrae il numero degli operatori che possono operare acquisizioni. La Confederazione si era già attivata, fin dai primi esiti del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Decreto, per richiedere interventi correttivi del testo.