DDL CONCORRENZA: TAXI E NCC CHIEDONO LO STRALCIO DELL’ART.8 E L’AVVIO IMMEDIATO R.E.N. PROCLAMATO STATO AGITAZIONE
Confartigianato Imprese Lombardia e Casartigiani Lombardia valutano il testo dell’art. 8 del DDL Concorrenza un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea ed esprimono grande preoccupazione per assetti normativi che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento, anche in attrito con la Costituzione che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione.
Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina, infatti, le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”, vincolati a un regime di semi-dipendenza.
Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio, come già sperimentato in altre nazioni nelle quali, dopo simili sperimentazioni, si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre quindi - a nostro giudizio - tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.
Ricordiamo sempre che (art. 41 della Costituzione) l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l`utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Questi valori costituzionali sono sì dei limiti alla libertà d’impresa, ma anche una garanzia dovuta agli imprenditori nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico.
Il provvedimento, inoltre, non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione, settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione.
Per la categoria Taxi Confartigianato Imprese Lombardia: «Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato.
La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori solo in nome del profitto, del libero mercato e di una squilibrata concorrenza».
Il Gruppo Taxi Casartigiani dichiara : «Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti: hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, ha svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori».
Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, Confartigianato Imprese Lombardia e Casartigiani congiuntamente
proclamano lo stato di agitazione degli associati;
- chiedono lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine;
- attendono che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che la categoria ha dato durante la pandemia e come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute;
- si riservano – in futuro e in ragione del prosieguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione;
- organizzano, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, le proprie assemblee nazionali degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni e alle quali parteciperanno i rispettivi gruppi dirigenti nazionali di categoria, aperta a tutti i rispettivi iscritti del territorio