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SOSTEGNI-BIS: GRAZIE A CONFARTIGIANATO 600 MILIONI PER RIDUZIONI TARI E RINVIO PLASTIC TAX
Nella bozza del DL accolti due importanti temi sollevati dagli emendamenti di Confartigianato

Concluso il lavoro sul “Recovery Plan”, inviato a Bruxelles lo scorso 30 aprile, il Ministero dell’Economia e delle Finanze accelera i lavori sul decreto Sostegni bis, ribattezzato “Decreto Imprese”.

All’interno della bozza del provvedimento (in allegato) troviamo accolti due importanti temi sollevati Confartigianato e oggetto di nostre proposte di emendamento.

All’art. 6 dello schema si legge dell’istituzione di un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della TARI per le attività chiuse per emergenza sanitaria: si tratta dei mancati sconti che le imprese avrebbero dovuto leggere in bolletta richiesti da Confartigianato1 durante il primo lockdown del 2020 e deliberati da ARERA (delibera n.158 del 5 maggio 2020). I comuni potranno concedere riduzioni della TARI, “escludendo in ogni caso la ripartizione degli oneri a carico della rimanente platea degli utenti del servizio rifiuti”.

All’art. 14 viene introdotto il terzo rinvio dell’entrata in vigore della “Plastic tax: dopo lo slittamento al 1° gennaio e poi al 1° luglio 2021, se ne dispone infatti il rinvio al 1° gennaio 2022 in considerazione delle contingenti e difficili condizioni in cui versano i settori economici, che sarebbero gravati dall’imposta in parola, in connessione al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Tale rinvio è oggetto di una delle proposte di emendamento di Confartigianato presentate al Senato nella fase d conversione in legge del DL Sostegni (DL 41/20201).

Ricordiamo che Confartigianato, sin dal novembre 2019, si è sempre opposta alla misura, firmando il Manifesto “La Plastic tax non è un`imposta circolare” (in allegato) insieme ad altre nove Organizzazioni imprenditoriali (CNA, Casartigiani, CLAAI, Confesercenti, Confagricoltura, Confcooperative, LegaCoop, Confapi, AGCI) con la quale si chiedeva al Governo di cancellarla e di sostituirla con incentivi alle imprese2.

Vale la pena ricordare che la “Plastic tax” prevede il versamento di un’aliquota di 0,45 € per ogni chilogrammo di materia plastica vergine contenuta nei cosiddetti MACSI (Manufatti con singolo impiego), imballaggi, preforme e semilavorati per il confezionamento e il trasporto di alimenti e prodotti.

Allegati


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