CONFARTIGIANATO MODA SOLLECITA GOVERNO E PARLAMENTO: MISURE AD HOC PER LE IMPRESE DEL SETTORE
Frigerio Presidente di Confartigianato Moda Como: indennizzi insufficienti a colmare le perdite
Si è svolto il 5 aprile a Roma un incontro tra la Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e l’On. Benedetta Fiorini, Segretario della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, e le rappresentanze imprenditoriali della moda, tra le quali Confartigianato.
Dal confronto sono emerse le linee guida per la sopravvivenza della filiera della moda e delle imprese tanto manifatturiere quanto commerciali del tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori.
Tutti i rappresentanti delle categorie artigiane e commerciali intervenuti all’incontro, hanno manifestato il forte disagio economico e psicologico che non è stato per nulla superato dal Decreto Sostegni e, anzi, si è acuito con il prolungamento del lockdown.
Dal confronto – sottolinea Lorenzo Frigerio Presidente di Confartigianato Moda di Como e componente del consiglio nazionale di settore - è emersa la necessità di un deciso cambio di paradigma ed di una nuova strategia per salvare le imprese, il tessuto economico e l’occupazione nella filiera di settore di cui le Associazioni intendono farsi da traino per rilanciare il sistema moda nazionale e le eccellenze del Made in Italy.
Tra i vari temi discussi è stata chiesta la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia rossa, come già avviene in altre parti d’Europa, su appuntamento oppure trovando soluzioni come l’articolazione in diverse fasce orarie o permettendo l’ingresso ad una sola persona alla volta o dal lunedì al venerdì, sempre osservando le linee guida per i negozi al dettaglio e il Protocollo di sicurezza.
Sul fronte degli indennizzi – continua Frigerio - è stata sollevata la questione della selettività e della scarsità delle risorse per le imprese della moda. Si è evidenziata l’esigenza della riproposizione dell’emendamento sull’estensione alla filiera della moda (anche commercio al dettaglio) del credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino ex art. 48 bis del DL Rilancio. Sulla selettività degli ultimi sostegni, è stato evidenziato il problema della soglia minima del 30% della perdita di fatturato per l’accesso ai contributi.
A sostegno e stimolo della domanda interna di prodotti della moda,è poi stata messa sul tavolo la proposta di introduzione di un’aliquota agevolata temporanea del 10% e di detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili).
Registriamo positivamente un approccio politico più sensibile al nostro settore, dopo più di un anno di latitanza – evidenzia in conclusione il Presidente di Confartigianato Moda - precisando che “l’esistenza stessa di un comparto che rappresenta economicamente, socialmente e culturalmente il nostro Paese nel mondo ha urgentissima necessità di misure ad hoc che abbiamo messo sul tavolo.”