Como, 3 settembre 2010

Prende avvio oggi sulle rive del Lago di Como, a Cernobbio nella cornice di Villa D'Este, il consueto summit organizzato da Ambrosetti, che raggrupperà esperti, personalità, personaggi della politica e dell'economia, per tracciare il quadro attuale e futuro del panorama economico internazionale.
E' una ripresa lenta, a macchia di leopardo quella che si prospetta. Settori ancora in crisi, che subiscono l'onda lunga di questo periodo travagliato come l'edilizia e le costruzioni, e settori che stanno raccogliendo segnali moderatamente positivi.
Per l'artigianato questa condizione è ancor più accentuata dalla variegata diversità dei comparti che, oltre alla crisi, denuncia anche gli alti costi della burocrazia e dei servizi pubblici locali.
I lunghi tempi dei pagamenti, soprattutto nella pubblica amministrazione e il peso fiscale che zavorra la volontà di investire delle microimprese italiane.
"La vera emergenza del dopo crisi è l’aumento della fiscalità" sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Como Cornelio Cetti.
L'Istat ha reso noto i dati della pressione fiscale, che non solo non è diminuita, ma è addirittura aumentata rispetto all’anno scorso, in un periodo in cui invece la redditività e la competitività delle imprese sono precipitate. Per contro non è aumentata la qualità dei servizi pubblici. Le statistiche periodiche sui redditi degli autonomi, nascondono ancora una volta una realtà ben diversa. Le statistiche sono il vero problema: fra le centinaia di migliaia di piccoli imprenditori che dichiarano regolarmente i loro redditi ci sono anche quelli che hanno appena iniziato l’attività, quelli che sono affondati nella crisi vedendo ridotti i fatturati fino all’80% e una casistica oltremodo varia di soggetti che contribuiscono a falsare quei numeri, che lasciano però ampio spazio a giudizi sommari e a tanti troppi pregiudizi nei nostri confronti. Il 70% degli artigiani chiede una minore pressione fiscale. Il 60% delle microaziende sono soffocate dalla burocrazia.