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Notizia generale
DECRETO LEGGE RILANCIO: LE RICHIESTE DI CONFARTIGIANATO IN MATERIA FISCALE
Nel pacchetto di emendamenti che andranno al vaglio della V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei Deputati, assegnataria in sede referente del disegno di legge di conversione del Decreto legge n. 34/2020, cosiddetto Decreto Rilancio, sono contenute le richieste della Confederazione, in materia fiscale, in particolare:
- Contributo a fondo perduto: richiesta di ulteriore incremento delle percentuali di ristoro della perdita di fatturato nella misura di 10 punti percentuali che, applicate al calo di fatturato intervenuto ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019, determinano l’ammontare del contributo a fondo perduto spettante.
- Incentivi per l’efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici: possibilità di fruizione della detrazione al 110% anche per interventi su edifici diversi dall’abitazione principale e per la sostituzione di finestre ed infissi.
- Incentivi per l’efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici: eliminazione del visto di conformità per la cessione o lo sconto in fattura al fine di semplificare gli adempimenti, rilasciato da un dottore commercialista ovvero da un consulente del lavoro o da un responsabile dell’assistenza fiscale di un CAF. In questo modo si eviterebbero adempimenti ultronei che renderebbero la misura più burocratica e costosa per i fruitori.
- Trasformazione delle detrazioni: in presenza di sconto in fattura la cessione del credito da parte del fornitore resta pari alla detrazione.
- Trasformazione delle detrazioni: incremento della detrazione in caso di opzione per lo sconto in fattura in presenza di interventi diversi da quelli previsti dall’art. 119 del D.L. Rilancio.
- Riduzione da 10 a 5 anni del periodo di ripartizione delle detrazioni fiscali che possono formare oggetto di sconto in fattura o di trasformazione in crediti d’imposta.
- Trasformazione delle detrazioni in crediti d’imposta – utilizzabilità dei crediti anche oltre la tempistica di utilizzo in detrazione. Si richiede di rimuovere il divieto di utilizzare, oltre la fine dell’anno, le eventuali quote di credito d’imposta non utilizzate in compensazione né cedute.
- Riconoscimento del credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro a tutti i soggetti che sopportano le relative spese non solo in presenza di attività svolte nei luoghi aperti al pubblico individuati da un apposito allegato, bensì a tutti i soggetti che sopportano gli oneri relativi agli interventi elencati nella norma.
- Non imponibilità del credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro con il riconoscimento della non imponibilità ai fini delle imposte dirette ed IRAP del credito d’imposta spettante per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, al pari degli altri crediti d’imposta introdotti per l’emergenza COVID-19.
- Riconoscimento del credito d’imposta per l’acquisto di apparecchiature in grado di garantire la pulizia, la disinfezione e la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro anche in relazione all’acquisto di apparecchiature in grado di garantire la pulizia, la disinfezione e la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
- Maggiore rateazione nel versamento dei tributi sospesi dai decreti legge nn. 18 e 23 del 2020: considerate le difficoltà in termini di liquidità delle imprese si propone che la restituzione dei tributi sospesi dal D.L. n. 18 del 2020 e dal D.L. n. 23 del 2020 avvenga in 12 rate mensili anziché nelle 4 attualmente previste, sempre a decorrere dal 16 settembre 2020.
- Proroga dei versamenti d’imposta scaturenti dalle dichiarazioni fiscali in scadenza a giugno per gli esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. La recentissima ripresa delle attività, peraltro non ancora generalizzata, e la conseguente difficoltà per i contribuenti di minori dimensioni di reperire risorse per effettuare pagamenti, impone la necessità di concedere un maggior periodo di tempo nell’esecuzione dei versamenti. L’esecuzione degli stessi sarebbe, pertanto, eseguita entro il termine del 16 settembre 2020, anche in un massimo di 4 rate, senza sanzioni e interessi.
- Rinvio al 16 dicembre 2020 del versamento della prima rata dell’IMU scadente il 16 giugno 2020: per i soggetti di piccole dimensioni (con ricavi e compensi non superiori a 5 milioni di euro) che hanno sofferto un calo di fatturato nel mese di maggio 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, la sospensione del versamento della prima rata dell’IMU dovuta a giugno 2020 in relazione agli immobili strumentali all’attività d’impresa o di lavoro autonomo che potrà essere versata cumulativamente con la seconda, entro il 16 dicembre 2020.
- Abrogazione della disciplina del reverse charge in edilizia.
- Abrogazione della disciplina dello split payment.
- Incremento dell’importo per l’apposizione del visto di conformità da 5.000 euro a 50.000 euro. L’innalzamento del limite rappresenta una notevole semplificazione per il sistema tributario ed una importante riduzione dei costi burocratici per le imprese, già pesantemente provate dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria COVID-19.
- Abrogazione delle norme che obbligano i contribuenti a presentare la dichiarazione delle imposte sui redditi e dell’IRAP, prima della possibilità di utilizzare il credito d’imposta che emerge dalla stessa dichiarazione, per perseguire la finalità di ridurre le misure che incidono in modo restrittivo sulla liquidità delle imprese, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria come quella che il Paese sta vivendo con il COVID-19.
- Riduzione della ritenuta sui bonifici che danno diritto a detrazioni fiscali dall’attuale 8% al 2%: la previsione di un’aliquota ridotta al 2% manterrebbe comunque la tracciabilità dei flussi relativi ai ricavi delle imprese.
- Proroga bonus riqualificazione edilizia, bonus ristrutturazione, bonus verde e bonus “facciate”: proroga di un anno la maggiore detrazione, già prevista per il 2020, per la riqualificazione energetica, ristrutturazione edilizia e acquisto mobili, bonus verde e “bonus facciate”.
- Proroga credito d’imposta relativo all’acquisto di beni strumentali nuovi (ex-super ed iper ammortamento): proroga di un anno il credito d’imposta per investimenti, già previsto per il 2020.
- Acconti imposte dirette (II.DD.) e IRAP: disapplicazione delle sanzioni, previste in generale per il versamento di un minore acconto dall’articolo 13 D.Lgs. n. 471/97, qualora lo scostamento rispetto al calcolo che il contribuente avrebbe dovuto teoricamente effettuare sia più ampio (50%), in caso di utilizzo del metodo previsionale.
- Non tassabilità dei canoni di locazione non percepiti relativi ad immobili non abitativi.
- Non utilizzabilità del risultato degli ISA relativi al periodo d’imposta 2020 nella formazione delle liste di controllo. Si richiede la sospensione dell’operatività del comma 14 dell’articolo 9-bis, che nel definire specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale, richiede all’Agenzia delle entrate e al Corpo della guardia di finanza, di tenere conto del livello di affidabilità fiscale dei contribuenti derivante dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, nel periodo di imposta 2020.
- Modifica dei compensi per l’assistenza fiscale. La proposta vuole recuperare una condizione di sostenibilità economico organizzativa per i CAF e i professionisti abilitati, tenuto conto che ancora nel 2019 le modalità dichiarative di cui al decreto legislativo 175/14 hanno visto transitare attraverso gli stessi intermediari circa l’85% del totale dei 730 (mentre il restante 15% è suddiviso tra accesso telematico diretto dei contribuenti e tramite sostituto d’imposta).
- Proroga al 30 giugno 2021 del versamento dell’ultima rata di restituzione dei finanziamenti per imposte e contributi sospesi, per le imprese che hanno subito danni a causa del sisma 2012.
- Detrazioni fiscali per manutenzione veicoli, riconversione green motori endotermici e acquisto di pneumatici ad alto grado di efficienza energetica. Si propone l’introduzione di una detrazione del 19% ai fini IRPEF sulle spese finalizzate sia alla manutenzione dei veicoli, che alla realizzazione di interventi che limitino le emissioni inquinanti, per un importo complessivo annuo non superiore a 10.000 euro.