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CREDITI DELLE IMPRESE
I Comuni bloccano 31,6 mld di pagamenti

Como, 10 maggio 2010


L'importo fa tremare i polsi: 31,6 mld di €. Sono soldi che i Comuni capoluogo italiani hanno messo a bilancio, ma per una serie di ragioni non hanno ancora erogato. Ad attendere con trepidazione questi pagamenti sono migliaia di imprese che, nel frattempo, hanno realizzato (e spesso già ultimato) lavori, opere pubbliche, interventi di manutenzione o semplici forniture di beni e servizi. A denunciare questa drammatica situazione è la CGIA di Mestre che ha analizzato i bilanci dei Comuni capoluogo di Regione, mettendo in luce l'ammontare dei residui passivi accumulati al 31 dicembre 2008 (ultimo dato disponibile). Ovvero, le spese già impegnate in bilancio da queste Amministrazioni locali che, però, non sono state ancora pagate. Questa anomalia tutta italiana è da addebitare ai Sindaci ? Molti primi cittadini sono da tempo nelle condizioni di onorare gli impegni di spesa presi ma, purtroppo, i vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità non lo consentono. Va segnalato che il meccanismo della competenza mista introdotto nel 2008, ad esempio, ha il limite di disincentivare il pagamento delle opere pubbliche e degli investimenti già stanziati dai Comuni. Infatti, una crescita eccessiva dei pagamenti per le spese in conto capitale costringerebbe molti Sindaci a non rispettare il Patto di stabilità e di subire delle pesanti sanzioni economiche. Una situazione diabolica che obbliga molti primi cittadini, nonostante abbiano le risorse disponibili, a non effettuare i pagamenti. Di sicuro il Patto di stabilità non può essere l'alibi per coprire inefficienze e ritardi nei pagamenti che in alcune aree del Paese esistevano ben prima dell'introduzione di questi vincoli di bilancio. Inoltre, non va nemmeno dimenticato che talvolta i pagamenti vengono bloccati anche per le responsabilità delle imprese che, non presentando il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc), di fatto ammettono il loro non regolare pagamento dei contributi previdenziali ed assicurativi. Situazione che con l'aggravarsi della crisi economica si è fatta sempre più diffusa per la mancanza di liquidità che ha colpito moltissime aziende.


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