FISCO. LE IMPRESE CHIEDONO SEMPLIFICAZIONI CONCRETE
Confartigianato a confronto con il Ministero della PA per ridurre oneri e adempimenti
Un fisco semplice ed equo è condizione indispensabile per lo sviluppo delle imprese. Lo hanno ribadito i rappresentanti di Confartigianato intervenuti il 21 gennaio alla prima riunione del tavolo per la semplificazione del fisco alla presenza del Ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Carbone. “Non esistono semplificazioni a costo zero per le imprese. L’impegno ad alleggerire la pressione fiscale e gli oneri burocratici – hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato – deve tener conto del fatto che semplificare il fisco italiano è paradossalmente molto complicato e addirittura i cambiamenti rischiano di generare maggiori oneri per le imprese”.
E allora bisogna partire con il piede giusto. Il primo obiettivo, secondo la Confederazione, consiste nel rendere obbligatoria una valutazione d’impatto preventiva e successiva alla loro applicazione degli adempimenti continuamente introdotti dalla legislazione in materia fiscale. Ciò per verificarne il rapporto costi-benefici per le imprese e per lo Stato.
Da parte sua il Ministro Dadone ha condiviso le osservazioni e le indicazioni di Confartigianato e ha chiesto di continuare a fornire contributi di proposte, in vista di prossime convocazioni per l’analisi delle richieste avanzate. “Un ricco ventaglio di proposte e contributi importanti – ha commentato la Ministra al termine della riunione – sono giunti dai rappresentanti delle imprese al tavolo sulle semplificazioni fiscali che si è finalmente insediato a Palazzo Vidoni, su impulso della Funzione pubblica e del ministero dell’Economia. Dalla trasformazione dell’Irap in un’addizionale dell’imposta sui redditi allo snellimento degli adempimenti sulla deducibilità o sui rimborsi in materia di Iva, dall’accorpamento dei tributi con la stessa base imponibile a semplificazioni in ambito di compensazione tra debiti fiscali e crediti verso la Pa, sono alcune delle ipotesi al vaglio. Senza dimenticare il taglio di vecchi adempimenti resi superflui dall’avvento della fatturazione elettronica o la necessità di norme stabili e non retroattive, in modo che non cambino di continuo le regole del gioco a partita in corso”. E, citando Confartigianato, ha aggiunto: “Anche se sembra un paradosso, semplificare davvero è spesso complicato. Lo faremo – ha assicurato il Ministro Dadone – evitando per quanto possibile nuove norme e privilegiando la via amministrativa, perché un fisco più semplice aiuta le imprese a sprigionare tutte le loro energie e la loro capacità di creare ricchezza”