I GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO ALLA CONVENTION NAZIONALE
Talento, competenze e innovazione per l`economia del futuro
Dall’istruzione scolastica alla formazione professionale fino agli interventi per la creazione di nuove imprese e il ricambio generazionale in azienda, c’è proprio tanto da fare e da cambiare in Italia: ne sono convinti i Giovani Imprenditori di Confartigianato riuniti a Roma alla loro Convention annuale dal titolo ‘Imprese di valore per l’economia del futuro’. Le nuove leve dell’artigianato e delle piccole imprese sono pronte a sfoderare talento, competenze ed innovazione per raccogliere le sfide di un’economia globalizzata e rivoluzionata dalle tecnologie digitali – ha sottolineato Enrico Zappa Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Como, che ha partecipato alla convention guidando la delegazione comasca formata dai colleghi Giorgio Zappa, Ardi Zani, Samuele Galbusera, Zaffaroni Aldo, Camilla Parisi, Valentina Peretti - ma il contesto non aiuta i giovani imprenditori. A cominciare dalle difficoltà di un sistema formativo ancora distante dal mondo del lavoro e delle imprese, come hanno dimostrato i dati del rapporto presentato da Confartigianato, ma con il quale il nostro Gruppo ha collaborato e continuerà a collaborare proprio per superare questi ostacoli.
Damiano Pietri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha sottolineato che “i piccoli imprenditori puntano sempre di più sull’innovazione: in un anno – ha detto citando il rapporto dell’Ufficio studi – i nostri investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati del 28,9%. Ma molti progetti rischiano di bloccarsi per carenza di personale qualificato. Siamo al paradosso, con un tasso di disoccupazione dei giovani under 30 al 23,9%, non riusciamo a reperire giovani da inserire in azienda. Bisogna risolvere il corto circuito di due mondi che non si incontrano: da una parte aziende pronte ad assumere, dall’altra giovani in cerca di lavoro e pronti ad emigrare per trovare un’occupazione. In mezzo la scuola e un sistema formativo che non riesce ad orientare e preparare i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro e a al grande salto nel futuro dell’economia”.
Un allarme al quale ha risposto la Viceministro all’Istruzione, Università e Ricerca, Anna Ascani, intervistata dal giornalista Nicola Porro, che ha condotto i lavori della Convention: “La distanza fra mondo della scuola e mondo delle imprese – ha detto la Vice Ministro – si colma introducendo a scuola un po’ di ‘educazione finanziaria’, ovvero educazione all’imprenditoria, cioè bisogna allargare l’idea che il lavoro, in questa fase del nostro sviluppo al livello mondiale, si crea prima ancora che cercarlo”. Il gap scuola-lavoro, secondo Ascani può essere ridotto “sicuramente anche con una migliore alternanza scuola-lavoro, cioè con percorsi che, dopo esser stati indeboliti dal precedente Governo, ridiano dignità al rapporto fra mondo della scuola e mondo del lavoro”. La Viceministro del Miur ha quindi ribadito che vanno ripristinate le 400 ore di alternanza scuola lavoro, almeno negli istituti tecnici e professionali, che sono state dimezzate dal precedente Governo e serve maggiore contatto tra la scuola e le Associazioni di rappresentanza delle imprese per far conoscere le loro esigenze”.
Scarica l’elaborazione flash dei dati presentati alla convention nazionale