Le Notizie di Confartigianato Como

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14/01 IL SAPER FARE
risposte editoriali alla crisi

Milano 14 gennaio 2009


L'artigianato, nella sua accezione più autentica di ‘arte di saper fare’ e di ‘saper fare con arte’, riafferma la sua straordinaria attualità nel volume del sociologo statunitense Richard Sennett ‘L’uomo artigiano’ fresco di stampa per i tipi di Feltrinelli.
Il libro è stato presentato il 13 gennaio scorso a Milano, presso la Fondazione Feltrinelli. All’iniziativa promossa dalla casa editrice sono intervenuti l’autore, il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, il Prof. Guido Martinotti, docente di Sociologia urbana all’Università di Milano Bicocca.
E’ stato lo stesso Sennett, professore di Sociologia alla New York University e alla London School of Economics, a spiegare l’importanza che oggi, nella fase di crisi dell’economia mondiale, assumono le caratteristiche dell’uomo artigiano: saper fare bene le cose per il proprio piacere. Una regola di vita semplice e rigorosa che ha consentito lo sviluppo di tecniche raffinatissime e la nascita della conoscenza scientifica moderna. ‘L'uomo artigiano’ è la riscoperta della fondamentale pulsione umana all’’arte di saper fare’ e al ‘saper fare con arte’, antidoto all’erosione di ogni eccellenza.
Il libro di Sennett offre numerosi spunti di lettura: è un saggio erudito e, unico nel panorama editoriale a livello internazionale, ricchissimo di spunti e di approfondimenti che, tra presente e passato, toccano gli aspetti storici, filosofici, sociologici e antropologici dell’essere artigiano. Durante la presentazione del volume, il Prof. Sennett ha ammesso che il titolo suggerisce soprattutto una dimensione manuale del lavoro. “Ma – ha spiegato - non è la lettura corretta e non è ciò a cui tengo di più. Il mio obiettivo è stato piuttosto mettere in evidenza ciò che c’è dietro al lavoro artigiano, ovvero la passione e la cura per quel che si fa. E ciò non cambia se si è operai, impiegati, programmatori di software, medici o addirittura genitori e artisti”.
In numerose pagine del volume, Sennett evoca Efesto, il dio greco brutto e storpio che è orgoglioso del proprio mestiere di fabbro e ha una dedizione assoluta per quel che fa (“Efesto è la persona più dignitosa che possiamo diventare” scrive come ultima riga del libro). Tutto il contrario di quello che la globalizzazione impone oggi ai lavoratori: disponibilità a cambiare, attività in ogni momento a scapito della sicurezza esistenziale ma anche della qualità del lavoro. È questo il cuore del messaggio del sociologo statunitense: “se efficienza e velocità diventano il metro per giudicare il lavoro, se la mobilità e il multitasking vincono, allora la maestria di chi lavora va a farsi benedire. E a perdere siamo tutti”.
‘L’uomo artigiano’ è anche un viaggio nel tempo e nello spazio in cui si sono manifestate le forme più preziose di artigianato: a cominciare dall’Italia, (“paese artigiano per eccellenza”, lo ha definito Sennett che nutre per l’Italia una grande passione) e dalle antiche botteghe dove si formavano i Raffaello e i Benvenuto Cellini o venivano levigati e assemblati in aurea misura gli Stradivari che ancora ci incantano. Fino ad arrivare ai moderni laboratori dove si mette a punto il sistema Linux. Tutto per scoprire - attraverso ciò che la scienza ci insegna e la società ci chiede - come funziona la sinergia mente-mano-desiderio-ragione, che ha fatto grande il mondo occidentale e forse può oggi restituirgli saggezza e opportunità per un nuovo modello di sviluppo.


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