Como, 22 gennaio 2010

In questo preciso istante, ci sono almeno un paio di artigiani del settore arredamento, che stanno contrattando la fornitura di mobili per un grande albergo di Mosca. Ci sono artigiani che stanno partendo per la Cina, così come i disegnatori che sono appena tornati da una fiera a Francoforte. Chi ha una visione distorta oggi dell’artigianato, non viene neppure sfiorato da questa che invece è la realtà di questo importante settore. Giorgio Colombo, segretario generale di Confartigianato Imprese Como – esordisce così alla notizia dell’emendamento al ddl Lavoro, che prevede l’assolvimento dell’obbligo scolastico anche con un anno di apprendistato in bottega. L’emendamento proposto – continua Colombo – libera grandi opportunità per il nostro settore e risponde finalmente alle nostre continua sollecitazioni. E’ ora di finirla con le finzioni che alimentano il disadattamento scolastico. Un anno di apprendistato per completare la scuola dell’obbligo permette ai giovani di maturare un’esperienza utile ad entrare nel mondo del lavoro. Senza dubbio molto più utile rispetto al parcheggio forzato nelle aule scolastiche. I giovani avranno un’opportunità in più per inserirsi nel mondo del lavoro, quello vero, comprendendo finalmente che la bottega di una volta non c’è più. Troveranno invece innovazione, tecnologia e cultura. Artigiani che girano il mondo, e oggi più ieri, sperimentano e portano inventiva e genialità nelle loro imprese. Il nostro paese, tra settembre 2008 e settembre 2009, ha visto crescere il tasso di disoccupazione dei giovani under 25 dal 19,5% al 23,5%. Senza dimenticare che siamo al terzo posto in Europa per il più alto tasso di disoccupazione dei giovani under 25, preceduti soltanto da Spagna e Grecia. Ancora più negativo il record italiano per il tasso di occupazione dei giovani under 29: siamo al penultimo posto tra i Paesi Ue con un valore del 39,3%, rispetto alla media europea del 51,2%”. “L’apprendistato – conclude Colombo - rappresenta il principale strumento di inserimento lavorativo nelle imprese artigiane attraverso un percorso di formazione e lavoro. Nel 2008 (ultimo dato disponibile) gli apprendisti nelle imprese artigiane erano 218.344, vale a dire circa un terzo rispetto al totale dei 640.863 apprendisti.
L'artigiano fa formazione ma non potrà sostituire l'istruzione impartitata dalla scuola, e in secondo luogo, finchè gli oneri e la burocrazia saranno così pressanti, alle imprese non potrà essere richiesto un ulteriore sacrificio.

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