Il Settore del Restauro del patrimonio culturale si trova oggi al centro di un`evoluzione significativa, spinta dall`integrazione crescente delle tecnologie digitali. Questo tema è stato recentemente al centro di un importante convegno, dal titolo `Algoritmi e Patrimonio: il restauro nell’era del digitale`, che ha visto il coinvolgimento anche di rappresentanti di Confartigianato Imprese Como, tra cui la Presidente del Settore, Angela Cal.
Partendo dalle riflessioni avviate in precedenza (come nel convegno del maggio 2022), l`obiettivo è analizzare come la disciplina e la pratica del restauro possano evolvere grazie a processi innovativi, mirando alla massimizzazione dell`efficacia e dell`efficienza, in linea con le logiche della conservazione preventiva e della valorizzazione.
Le sfide e le opportunità del digitale
È innegabile che le tecnologie digitali rappresentino strumenti di supporto efficaci nell`ambito dei Beni Culturali.
Le sfide da affrontare con il digitale sono molte. Si tratta di integrare al meglio innovazioni procedurali e tecnologiche che sono in continua e rapida evoluzione. Tecnologie come il laser scanning, le stampanti 3D, l`imaging multispettrale, la Realtà Aumentata, la Realtà Virtuale e l`Intelligenza Artificiale sono già disponibili e permettono non solo una più efficiente analisi del bene da tutelare, ma anche una vera e propria evoluzione della fruizione del patrimonio culturale attraverso il loro uso innovativo.
L`utilizzo di questi strumenti digitali facilita la sedimentazione e la promozione delle conoscenze, la comunicazione, i processi di controllo e monitoraggio, e persino la gestione del cantiere.
In questo contesto, si dovrà riuscire a trasmettere alle nuove generazioni documentazione e saperi in modo efficace, sfruttando proprio queste nuove modalità di conservazione e condivisione delle informazioni.
L`interazione uomo-tecnologia e il ruolo del restauratore
Al centro di questa rivoluzione vi è la fondamentale interazione tra uomo e tecnologia.
Mentre la quarta rivoluzione industriale era focalizzata su digitalizzazione e interconnessione, oggi si ragiona già sui contenuti della quinta rivoluzione industriale (Industria 5.0), che pone un accento rinnovato sulla valorizzazione dell’abilità umana, della creatività e dell’ingegnosità.
I processi tecnologici, in questa visione, non devono essere solo efficienti, ma anche ergonomici, etici e capaci di migliorare la qualità della vita delle persone.
Questo significa che la tecnologia è uno strumento potentissimo al servizio dell`uomo.
Per il restauratore di oggi, ciò richiede l`unione di competenze consolidate e nuove capacità.
Le caratteristiche di un restauratore includono un forte senso pratico, indispensabile nell`operatività quotidiana sul patrimonio, unito a un rigoroso approccio scientifico, necessario per comprendere e applicare correttamente le tecnologie digitali e interpretarne i risultati.
Intelligenza Artificiale: uno strumento da gestire con sapienza
Tra le tecnologie che stanno avendo un impatto crescente c`è l`Intelligenza Artificiale.
È uno strumento con un potenziale enorme per supportare l`analisi, la pianificazione e persino la creatività.
È qui che risuona con forza un principio cruciale: l’uomo deve usare l`Intelligenza Artificiale con intelligenza.
L`Intelligenza Artificiale si presenta in diverse forme, tra cui:
Intelligenza Predittiva: capacità di analizzare grandi set di dati per prevedere tendenze o potenziali problemi nel patrimonio.
Intelligenza Generativa: capacità di creare nuovi contenuti, modelli o simulazioni a partire dai dati esistenti, utile ad esempio per ricostruzioni virtuali o analisi di alternative progettuali.
Intelligenza Fisica: riferita all`applicazione dell`AI in sistemi robotici o automazioni che interagiscono con il mondo fisico, potenzialmente utile in compiti ripetitivi o inaccessibili.
È fondamentale riconoscere sia l`INSOSTITUIBILITA` DELL`INTELLIGENZA UMANA, con la sua capacità critica, etica, creativa e contestuale, sia l`inestimabile valore - potremmo dire INSOSITUIBILITA` DELL`INTELLIGENZA ARTIFICIALE come strumento capace di processare informazioni a scale e velocità precluse all`uomo, permettendo efficientamenti e nuove possibilità di conoscenza e intervento.
La sfida è integrare al meglio queste due forme di intelligenza, ponendo quella umana alla guida strategica e valoriale dell`applicazione tecnologica.
In conclusione, l`era digitale apre scenari entusiasmanti per il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Affrontare queste sfide richiede una continua evoluzione delle competenze del restauratore, un uso consapevole e `intelligente` delle tecnologie, e la capacità di trasmettere questo sapere innovativo alle future generazioni, garantendo che la tecnologia rimanga uno strumento potente al servizio della conservazione e della valorizzazione, con l`abilità umana sempre al centro.
A cura di De Vivo Fiorenzo