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IL DRAMMATICO SCENARIO DELL’IMPIANTISTICA DOPO IL BLOCCO DEI CREDITI FISCALI

Quest’anno il fenomeno dei crediti fiscali incagliati, legati ai bonus edilizi, sta piegando le aziende, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Sono principalmente due le tecnologie in sofferenza: le caldaie e le pompe di calore che, messe insieme, a fine anno potrebbero far registrare, secondo le proiezioni, una perdita di quasi mezzo miliardo di fatturati.

È questo il drammatico scenario descritto dalle elaborazioni statistiche di vari Uffici Studi, con particolare riferimento ai ritardi nei pagamenti per un’azienda su due, di 14mila imprese a rischio fallimento e di 42mila lavoratori in pericolo, insieme alle loro famiglie.

Va ricordato che, a parte alcune eccezioni, il Governo a febbraio ha sostanzialmente bloccato cessione del credito e sconto in fattura, due strumenti molto utilizzati nell’ambito dell’impiantistica e, più in generale, da tutta la filiera delle Costruzioni. In parallelo, è esploso il problema dei crediti incagliati, con diversi miliardi di euro (secondo alcune stime, almeno 30) che le imprese non riescono a monetizzare, perché non ci sono più soggetti disposti ad acquistarli. E, ad aggravare i problemi collegati ai bonus edilizi, c’è stata di fatto la chiusura del superbonus per unifamiliari e unità autonome nel corso del 2023, che sarà seguita dallo stop anche per i condomini nel 2024, quando lo sconto fiscale scenderà al 70 per cento.

Nei primi otto mesi del 2023 tecnologie come le caldaie murali e le pompe di calore fino a 17 kW hanno subito una drastica contrazione delle vendite, rispettivamente del -27,8% e del -42,5%: parliamo di quasi mezzo miliardo di euro di fatturato andato perso. Più nel dettaglio, se la tendenza dei primi otto mesi del 2023 fosse confermata, queste due tecnologie chiuderebbero poco sopra i 930 milioni di fatturato (circa 630 alle caldaie e poco più di 300 milioni alle pompe di calore), quando nel 2022 avevano totalizzato oltre 1,4 miliardi (884 milioni per le caldaie e 527 milioni per le pompe di calore).

La crisi è alle porte per l’intero settore. Per provare a fronteggiare il problema, diverse piattaforme si occupano di favorire l’intermediazione tra imprese che hanno crediti da cedere e imprese che, con la loro capienza fiscale, possono acquisire crediti da smaltire tramite F24. Tutta la filiera chiede dunque soluzioni strutturali, nella speranza che qualche risposta arrivi dalla prossima legge di Bilancio.


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