BONUS EDILIZIA: CONTINUA LA BATTAGLIA DI CONFARTIGIANATO IN PARLAMENTO PER SBLOCCARE LA CESSIONE DEI CREDITI
Il Parlamento ha raccolto l’allarme e le preoccupazioni espressi da Confartigianato su Superbonus e bonus edilizia e sulla situazione di migliaia di imprese che rischiano di fallire a causa del blocco del sistema della cessione dei crediti.
Lo scorso 21 giugno, infatti, è stata approvata all’unanimità dalla Commissione Industria del Senato una risoluzione con la quale si chiede al Governo che “i crediti di imposta incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno operato nell’ambito del Superbonus 110% siano sbloccati e la platea dei cessionari ampliata, prevedendo la possibilità per banche e società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di PMI, e valutando anche il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A.”.
“Abbiamo chiesto al Governo di adottare, in tempi estremamente celeri ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110%”- afferma Virgilio Fagioli, Vice presidente vicario di ANAEPA Confartigianato Edilizia- Confartigianato combatte da mesi una battaglia affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e rappresenta uno strumento necessario alla transizione green del Paese. Occorre però liberarlo dai blocchi normativi subiti in questi mesi, primo fra tutti il blocco del mercato dei crediti di imposta. Le difficoltà affrontate dalle imprese, in questi mesi sono notevoli con una gravissima crisi di liquidità che si ripercuote sull’intero sistema.
Le banche, non avendo la possibilità di cedere ulteriormente i crediti acquistati e avendo ormai esaurito la capienza per la compensazione annuale, hanno rifiutato ogni ulteriore acquisto bloccando di fatto il mercato o comunque stanno adottando politiche molto selettive.
Confartigianato, il 21 giugno, ha rappresentato di nuovo le proprie istanze in Parlamento, inviando alla Commissione Finanze della Camera, un documento nel quale sono indicate le azioni da mettere in campo per affrontare e trovare una rapida soluzione al problema, prevedendo, tra l’altro, anche un intervento straordinario da parte dello Stato. La situazione, infatti, sembra destinata a degenerare rapidamente in crisi sistemica, con ricadute pesanti in termini di tenuta del sistema finanziario oltre che assumere, sempre più, i contorni di un serio problema sociale: la platea dei soggetti coinvolti è infatti troppo alta e troppo alte sono le ricadute che possono determinarsi se le previsioni delle imprese dovessero avverarsi.
Il rischio evidenziato da Confartigianato è che possano crearsi situazioni limite in cui soggetti senza scrupoli compaiano sul mercato per offrire condizioni fortemente penalizzanti a quelle imprese con crediti incagliati e in condizione di difficoltà finanziaria e quindi esposte a indebite pressioni.