Como, 4 marzo 2010

Si chiama Confestetica. Non si sa bene chi e cosa rappresenti. Non è rappresentata all’interno del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nel quale invece è rappresentata Confartigianato Imprese con due esponenti. Ha istituito un albo degli estetisti, non riconosciuto, che non esiste e non è neanche in via di istituzione, con il quale vuole millantare qualità e garanzia di professionalità delle estetiste, ma non si sa neppure di quali estetiste parli. Eppure ha presentato una proposta di legge al Parlamento, con la quale vuole sovvertire l’origine del nostro mestiere, facendoci diventare professionisti, e sostenendo tale tesi, con fantasiose promesse di agevolazioni (niente studi di settore, esenzione iva ecc.ra ecc.ra) per tutte le estetiste. Confestetica è lontano dalla realtà. Dalle nostre imprese, dai nostri interessi.
Confartigianato Estetica ha scelto, al fine di non "scadere" in inutili e sterili polemiche con un'organizzazione che non ha tradizioni sindacali e che sta improvvisando argomenti allettanti ma fondati sul nulla per distrarre i nostri associati, di non replicare direttamente alle affermazioni, di tale organizzazione (privata???).
Basta leggere la proposta di legge da loro ispirata e presentata alla Camera dall'On.le Mazzocchi, per rendersi conto di quanto distante sia la visione di Confestetica da quella delle Organizzazioni che rappresentano legittimamente, l'artigianato in generale e l'estetica in particolare da oltre 60 anni.
La proposta di legge presentata dalla nostra Confederazione attraverso l’On.le Milanato, rispecchia la linea che Confartigianato Estetica ha inteso adottare, a sintesi di una capillare condivisione con tutti i livelli del sistema e che è stata recentemente sostenuta - attraverso la presentazione di proposte di legge analoghe - anche dall'opposizione e dall'UDC.
E' in via di elaborazione, a tal proposito, una lettera di sensibilizzazione diretta al Presidente ed a tutti i componenti la X Commissione della Camera (al cui esame al pdl è stata assegnata) rispetto all'urgenza che riveste per la categoria, l'approvazione di una legge che consenta di operare in un quadro di certezza normativa e di adeguata dignità professionale, contribuendo in modo sostanziale a contrastare l’esercizio di tali delicate attività, da parte di soggetti impreparati ed improvvisati, che trova terreno fertile nella situazione di confusione che si è ingenerata e che risulta estremamente pericolosa per il benessere collettivo.
Per chiarezza e serietà, chiediamo a tutti i titolari dei saloni di estetica di prestare molta attenzione alle facili promesse e alle allettanti proposte, che esulano dalla sostanza che Confartigianato Estetica da decenni persegue nell’interesse delle imprese di settore, ben diversa dai lustrini e dai vari mangiafuoco che stupiscono la piazza e chiedono l’obolo dopo lo spettacolo di finzione.

Link Utili
www.ioestetista.it

Allegati
estetiste3107.pdf

Riferimenti
Roberto Bonardi
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