Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 23-05-2017

    Oggetto

    Operazioni soggette a reverse charge e Comunicazione liquidazioni periodiche IVA

    Domanda

    Come vanno gestite le operazioni da assoggettare a reverse charge nel quadro VP del modello della Comunicazione delle liquidazioni periodiche IVA?

    Risposta

    Con riferimento alle operazioni per le quali l’imposta è dovuta dall'acquirente / committente in applicazione del reverse charge, le istruzioni specificano che la stessa va ricompresa, quale IVA esigibile, a rigo VP4 e, quale IVA detratta, a rigo VP5. Inoltre, l’ammontare (imponibile) dell’acquisto del bene / servizio derivante dall'integrazione della fattura ovvero dall'emissione dell’autofattura va ricompreso a rigo VP3. Va evidenziato che il corrispondente importo risultante dall'annotazione nel registro delle fatture emesse / corrispettivi, non costituendo una operazione attiva, non va riportato a rigo VP2.

    Pubblicata il: 23-05-2017

    Oggetto

    Mancanza di operazioni nel periodo e Comunicazione liquidazioni periodiche IVA

    Domanda

    In sede di predisposizione di una Comunicazione delle liquidazioni periodiche IVA di un soggetto mensile è stato riscontrata l’assenza di dati per i mesi di febbraio e marzo. La Comunicazione va quindi inviata soltanto con la liquidazione IVA di gennaio?

    Risposta

    Con riferimento all'analogo obbligo previsto dall'art. 1, comma 2, DPR n. 100/98, in vigore fino al 2001, nella Circolare 9.6.99, n. 127 (quesito 1.2), il Ministero delle Finanze aveva specificato che in mancanza di operazioni (attive / passive) non sussisteva l’obbligo di presentare la dichiarazione IVA periodica. Ciò in considerazione del fatto che “come precisato con circolare n. 19 del 10 luglio 1979, l’obbligo di annotazione non sussiste per i soggetti che nel periodo di riferimento non hanno effettuato alcuna operazione né attiva né passiva ovvero hanno effettuato esclusivamente operazioni esenti ed hanno optato per la dispensa dagli adempimenti” ex art. 36-bis, DPR n. 633/72. È opportuno che l’Agenzia delle Entrate intervenga per confermare il predetto chiarimento e pertanto se, anche con riferimento al nuovo obbligo in esame, in mancanza di dati per il periodo di riferimento (mese / trimestre) non sia necessario inviare il quadro VP “in bianco”.

    Pubblicata il: 09-05-2017

    Oggetto

    Perdita d’esercizio e copertura con riserve da rivalutazione

    Domanda

    Una srl presenta una perdita d’esercizio pari a circa € 45.000. Posto che la società presenta in
    bilancio una riserva derivante dalla rivalutazione dei beni d’impresa ex DL n. 185/2008, può
    utilizzarla ai fini della copertura di detta perdita?

    Risposta

    La rivalutazione dei beni d’impresa comporta l’evidenziazione del “saldo attivo di rivalutazione” pari alla differenza tra il maggior valore del bene e l’imposta sostitutiva dovuta. Tale saldo può alternativamente essere: − accantonato ad apposita riserva; − imputato a capitale. Il saldo attivo accantonato a riserva è utilizzabile per la copertura di perdite. In tal caso, tuttavia, non si può procedere alla distribuzione di utili fino al reintegro / riduzione della riserva in misura corrispondente. Va evidenziato che, in linea generale, l’utilizzo delle riserve iscritte a bilancio ai fini della copertura delle perdite deve avvenire secondo un preciso ordine, in base al relativo grado di disponibilitĂ  (nell'ordine: riserve facoltative, riserve straordinarie, fondi di rivalutazione monetaria, riserva sovrapprezzo e, infine, riserva legale). Tuttavia, posto che l’utilizzo delle riserve di rivalutazione è specificatamente disciplinato, si ritiene che la copertura delle perdite possa essere effettuata “prioritariamente” con tali riserve, anche qualora siano presenti altre riserve, senza necessitĂ  di seguire il predetto ordine.

    Pubblicata il: 09-05-2017

    Oggetto

    Compensi corrisposti da un forfetario per prestazioni professionali

    Domanda

    È stato riscontrato che un soggetto forfetario ha pagato nel 2016 un compenso per prestazioni professionali ad un altro lavoratore autonomo per un ammontare pari ad € 1.000 (senza operare la ritenuta alla fonte). Il soggetto può continuare ad applicare il regime forfetario nel 2017?

    Risposta

    Tra le condizioni richieste per l’applicazione (ovvero l’uscita) del regime forfetario, la Finanziaria 2015 non menziona il sostenimento di spese afferenti compensi di lavoro autonomo. Di conseguenza il soggetto in esame, nel rispetto dei requisiti previsti, può continuare nel 2017 ad adottare il regime forfetario.

    Pubblicata il: 09-05-2017

    Oggetto

    Regime forfetario e nuda proprietĂ  quota srl

    Domanda

    Un contribuente nel 2016 ha aperto la partita IVA aderendo al regime forfetario. Ora il padre ha intenzione di donargli la nuda proprietĂ  della quota di partecipazione in una srl. A seguito del possesso della partecipazione il figlio dovrĂ  uscire dal regime forfetario?

    Risposta

    La Finanziaria 2015 ha introdotto il regime forfetario riservato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa / lavoro autonomo che rispettano determinati requisiti. In particolare il regime in esame non può essere adottato dai soggetti che, contemporaneamente all'esercizio dell’attività, partecipano a società di persone / associazioni professionali / srl trasparenti. In merito al caso prospettato, la detenzione della nuda proprietà della quota di una srl (non trasparente) non risulta ostativa all'applicazione del regime in esame.