Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 30-01-2018

    Oggetto

    Donazione immobile e rate residue detrazione 55%

    Domanda

    Un genitore intende donare al proprio figlio un appartamento nel quale quest’ultimo trasferirà la residenza, costituendone quindi l’“abitazione principaleâ€. Per l’appartamento il genitore ha sostenuto nel 2012 spese di riqualificazione energetica per le quali, in dichiarazione dei redditi, fruisce della relativa detrazione (55%). Si chiede se a seguito della donazione le rate residue della detrazione si trasferiranno al figlio.

    Risposta

    In caso di cessione (vendita / donazione) di un immobile “riqualificatoâ€, le quote di detrazione che residuano sono attribuite all'acquirente / donatario. Con esclusivo riferimento alla detrazione spettante per gli interventi di recupero edilizio, il Legislatore ha previsto che in tali casi “le quote di detrazione non utilizzate sono trasferite, salvo diverso accordo delle partiâ€. La possibilità in capo al cedente / donante di scegliere se continuare a fruire della detrazione spettante ovvero trasferire detto diritto all'acquirente / donatario è stata riconosciuta dall'Agenzia delle Entrate nella Circolare 1.6.2012, n. 19/E anche con riferimento alle rate di detrazione afferente gli interventi di riqualificazione energetica. Nel caso di specie, quindi, il genitore può decidere se trasferire al figlio anche le rate residue di detrazione del 55% ovvero se continuare a fruire della stessa nella propria dichiarazione dei redditi. In tale secondo caso dovrà darne specifica evidenza nell'atto di donazione (in assenza di indicazioni, le quote residue passano automaticamente al figlio - donatario).

    Pubblicata il: 17-01-2018

    Oggetto

    Soggetto minimo dal 2015 e passaggio di regime

    Domanda

    Un contribuente ha iniziato l’attività nel 2015 applicando il regime dei minimi. Avendo 33 anni il regime trova applicazione fino al 2019.
    Poiché con riferimento al 2017 sussistono i relativi requisiti, tale contribuente può “passare†dal 2018 al regime forfetario?

    Risposta

    Nella Circolare 4.4.2016, n. 10/E, l’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto ai soggetti che nel 2015 hanno scelto di applicare il regime dei minimi la possibilità di revocare tale scelta e adottare dal 2016 il regime forfetario, applicando, al sussistere dei requisiti di “novità†il regime “start up†(aliquota ridotta del 5%). Tale scelta “era frutto … di una esplicita opzione non più esercitabile da coloro che iniziano l’attività dal 2016â€, così come previsto dall'art. 10, comma 12-undecies, DL n. 192/2014. La predetta revoca è stata “concessa†sulla base “delle significative modifiche apportate al regime forfetario dalla legge di stabilità per il 2016â€. Di conseguenza, nel caso in cui il contribuente abbia continuato ad applicare il regime dei minimi, si ritiene che nel 2018 non possa “beneficiare†della predetta possibilità. Lo stesso, pertanto, dovrà continuare ad applicare tale regime fino alla scadenza naturale, ossia al termine del quinquennio dall'inizio attività (2019).

    Pubblicata il: 17-01-2018

    Oggetto

    Acquisto mangime per animali

    Domanda

    Con riferimento al prossimo modello 730/2018 è possibile detrarre (19%) le spese per l’acquisto di mangime speciale per animali da compagnia?

    Risposta

    Come previsto dall'art. 15, comma 1, lettera c-bis), TUIR per le spese veterinarie è possibile beneficiare della detrazione IRPEF del 19%, fino ad un massimo di spesa pari a € 387,40, per la parte che eccede € 129,11 (franchigia). In merito al riconoscimento della detrazione in esame, l’Agenzia delle Entrate, nella Circolare 4.4.2017, n. 7/E, specifica che le spese sostenute per l’acquisto di mangime speciale per gli animali da compagnia, ancorché prescritto da un veterinario, non consentono di beneficiare della detrazione in quanto tali prodotti non possono essere considerati “farmaciâ€, bensì “prodotti appartenenti all'area alimentareâ€.

    Pubblicata il: 17-01-2018

    Oggetto

    Intermediazione acquisti in Italia da parte di soggetto non residente

    Domanda

    Un soggetto italiano ha in essere un contratto con una società USA in base al quale quest’ultima gli riconosce una provvigione per una serie di “prodotti di eccellenza italiani†acquistati in Italia ed esportati negli USA. È possibile fatturare la “provvigione†spettante quale operazione non imponibile IVA ex art. 9, DPR n. 633/72?

    Risposta

    Sulla base degli elementi evidenziati, l’operazione posta in essere dal soggetto italiano costituisce una prestazione di servizi effettuata nei confronti di un soggetto non residente (nel caso specifico, extraUE). Il trattamento IVA applicabile alla “provvigione†allo stesso spettante va ricondotto all'art. 7-ter, DPR n. 633/72, ancorché i prodotti italiani siano oggetto di esportazione verso gli USA. Di conseguenza la fattura emessa al committente non residente (società USA) è non soggetta ad IVA ai sensi del citato art. 7-ter.

    Pubblicata il: 17-01-2018

    Oggetto

    Trasformazione srl in snc e deposito bilancio alla CCIAA

    Domanda

    Una srl è stata trasformata in snc nel mese di dicembre 2017, con iscrizione dell’atto al Registro delle Imprese in data 1.1.2018. Si chiede conferma in merito al fatto che il bilancio dell’esercizio 2017 non dovrà essere depositato al Registro delle Imprese.

    Risposta

    Il bilancio d’esercizio, come previsto dall'art. 2478-bis, C.c., deve essere depositato presso il Registro delle Imprese della CCIAA entro 30 giorni dalla relativa approvazione da parte dei soci. Come evidenziato nel Manuale operativo Unioncamere 14.2.2017, in caso di trasformazione regressiva da società di capitali a società di persone, se l’atto di trasformazione è iscritto prima dell’approvazione del bilancio non è richiesto il deposito dello stesso in quanto manca l’organo assembleare necessario per l’approvazione del bilancio. Pertanto, nel caso di specie, poiché l’atto è stato iscritto al Registro delle Imprese l’1.1.2018, la snc non è tenuta al deposito del bilancio relativo all'esercizio 2017.