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Pubblicata il: 07-01-2014
Rivalutazione beni d’impresa società di persone e ditte individuali
La Finanziaria 2014 ha riproposto la rivalutazione dei beni d’impresa presenti nel bilancio al 31.12.2012, da effettuare nel bilancio 2013. Tale possibilità è riconosciuta anche alle società di persone ed alle ditte individuali?
La Finanziaria 2014 afferma che “i soggetti indicati all’articolo 73, comma 1, lettere a) e b)”, TUIR, ossia le società di capitali e gli enti commerciali,possono rivalutare i beni d’impresa risultanti dal bilancio al 31.12.2012. Stante il richiamo contenuto nel comma 146 alle disposizioni di cui all’art. 14, Legge n. 342/2000, la rivalutazione risulta estesa anche alle società di persone e alle ditte individuali, a prescindere dalla tenuta della contabilità ordinaria o semplificata.
Pubblicata il: 07-01-2014Contribuenti minimi e compimento 35 anni
Un professionista ha iniziato l’attività nel 2012 adottando il regime dei minimi. Considerato che nel mese di giugno 2014 compie 35 anni, fino a quando può permanere in tale regime?
Il regime dei minimi ex art. 27, DL n. 98/2011 è generalmente applicabile per il periodo d’imposta di inizio attività e per i 4 successivi. Il limite di età di 35 anni opera soltanto per poter fruire dello stesso per un periodo superiore rispetto ai 5 anni ordinari. Così, un contribuente che inizia l’attività nel 2014 a 26 anni può applicare il regime dei minimi per 10 anni, ossia fino a tutto il 2023, anno in cui compie 35 anni di età . Di conseguenza, nel caso in esame, il professionista può continuare ad applicare il regime dei minimi fino al 2016, verificando anno per anno gli altri requisiti richiesti (ammontare dei compensi non superiori a € 30.000, investimenti in beni strumentali non superiori a € 15.000, ecc.).
Pubblicata il: 07-01-2014SocietĂ in perdita sistematica e perdita del credito IVA annuale
Una società di capitali è risultata di comodo per il 2013 in quanto in perdita fiscale nel triennio 2010-2012. La stessa è quindi soggetta alle limitazioni nell’utilizzo del credito IVA. Poiché nel 2013 non ha realizzato operazioni IVA attive superiori ai ricavi minimi, il credito IVA
2013 può essere riportato in detrazione nelle liquidazioni IVA del 2014?
Il comma 4 dell’art. 30, Legge n. 724/94 prevede una serie di limitazioni all’utilizzo del credito IVA annuale per le societĂ in perdita sistematica. In particolare tale credito non può essere: − chiesto a rimborso; − utilizzato in compensazione nel mod F24; − ceduto; ma può soltanto essere riportato nell’anno successivo ed utilizzato nell’ambito delle liquidazioni IVA periodiche. Inoltre il riporto è precluso allorchè, per 3 periodi d’imposta consecutivi, la societĂ : − sia risultata “non operativa / in perdita sistematica”; − abbia effettuato operazioni rilevanti ai fini IVA in misura inferiore all’ammontare dei ricavi presunti. Di conseguenza, al ricorrere delle predette 2 condizioni, il credito IVA risultante dalla dichiarazione relativa all’ultimo anno del triennio di non operatività è definitivamente “perso”. Relativamente al caso di specie non è ancora possibile stabilire se il suddetto credito verrĂ o meno perso. Infatti, considerato che il citato art. 30, comma 4 richiede che la condizione di non operativitĂ persista per un triennio ed essendo la disciplina delle “perdite sistematiche” entrata in vigore nel 2012, la verifica in esame dovrĂ riferirsi alle annualitĂ 2012, 2013 e 2014 e pertanto troverĂ effettiva applicazione per la prima volta con riguardo al credito IVA relativo al 2014 risultante dal mod. IVA 2015. Di conseguenza, il credito IVA 2013 non può essere compensato nel mod. F24 / richiesto a rimborso / ceduto ma può comunque essere riportato nell’anno successivo.
Pubblicata il: 07-01-2014Omesso versamento cedolare secca
Un contribuente non ha versato entro lo scorso 1.12.2013 il secondo acconto della cedolare secca pari a € 500. Si chiede se è possibile regolarizzare tale violazione e, in caso affermativo, quali codici tributo devono essere utilizzati per il versamento degli interessi moratori e della
sanzione ridotta.
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 4.6.2012, n. 20/E è possibile regolarizzare l’omesso versamento della cedolare secca in quanto l’art. 3, D.Lgs. n. 23/2011 rinvia, per quanto riguarda gli omessi versamenti, alle disposizioni in materia di imposte sui redditi. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che ai fini del ravvedimento vanno utilizzati i seguenti codici tributo: − “1992”, denominato “Interessi sul ravvedimento - Imposte sostitutive”; − “8913”, denominato “Sanzioni pecuniarie imposte sostitutive delle imposte sui redditi”. Va ulteriormente precisato che, in corrispondenza di tali codici, nel mod. F24 è necessario compilare altresì il campo “rateazione/regione/prov/mese rif”. Considerato che in tal caso il mese non è richiesto, va indicato il codice “12”.
Pubblicata il: 17-12-2013Esportazione triangolare con Paese black-list
Una ditta italiana ha ceduto beni ad un’altra ditta italiana con spedizione degli stessi ad una società di Hong Kong.
Si chiede se per tale cessione è necessario presentare l’apposita comunicazione black-list e di confermare che non è necessario ricomprenderla nello spesometro.
L’operazione sopra descritta configura un’esportazione triangolare disciplinata dall’art. 8, comma 1, lett. a), DPR n. 633/72. Di conseguenza, nel caso in esame, la ditta italiana fornitrice della merce emette una fattura non imponibile nei confronti dell’operatore italiano promotore dell’operazione. Tale cessione non va ricompresa, pertanto, nell’apposita comunicazione blacklist da inviare all’Agenzia delle Entrate. Si conferma, infine, che la fattura (non imponibile IVA) in esame non va ricompresa nella comunicazione clienti-fornitori (c.d. “spesometro”).