Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Contributi previdenziali versati per il coniuge defunto

    Domanda

    Una signora ha pagato nel 2013 i contributi previdenziali dovuti dal marito (artigiano) deceduto nel 2012. Tali versamenti possono essere recuperati dalla signora nel proprio mod. 730?

    Risposta

    La risposta è positiva. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione 28.4.2009, n. 114/E i contributi previdenziali versati dal coniuge superstite alla forma pensionistica di appartenenza del de cuius possono essere dedotti dal reddito complessivo da parte del coniuge che ha effettuato il versamento. In tale situazione, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, “le spese sostenute dalla contribuente interpellante, moglie del de cuius, corrispondono a un suo interesse specifico e personale, posto che il versamento dei predetti contributi è preordinato al conseguimento del trattamento pensionistico in favore dei superstiti. In altri termini, il versamento dei contributi da parte dell’erede alla forma pensionistica di appartenenza del de cuius, ancorchè effettuato in virtù delle disposizioni regolanti la materia ereditaria, si pone in rapporto di causa – effetto con il trattamento pensionistico del quale verrà a beneficiare l’erede medesimo”. Infine “considerato che il titolo di pagamento è intestato al de cuius, la circostanza che l’onere è stato integralmente assolto dal coniuge superstite dovrà risultare dalle ricevute relative ai pagamenti effettuati”.

    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Uscita dal regime dei minimi dal 2014 e ritenuta alla fonte

    Domanda

    Un professionista è uscito dal 2014 dal regime dei minimi. Nel 2013 aveva emesso alcune fatture non incassate entro il 31.12.2013, che saranno pagate a breve dai clienti. Si chiede se all’atto del pagamento il cliente deve operare la ritenuta del 20% ancorchè sulla fattura sia riportata l’assenza di tale obbligo.

    Risposta

    La risposta è positiva. Il soggetto, fuoriuscito dal regime dei minimi dal 2014, applicherà da tale annualità il regime ordinario in luogo dell’imposta sostitutiva del 5%. Nel momento del pagamento del compenso sorge quindi l’obbligo in capo al cliente di operare la ritenuta alla fonte anche con riferimento alle fatture emesse e non incassate fino al 31.12.2013. A tal fine il professionista dovrà comunicare al cliente l’insorgenza dell’obbligo di operare la ritenuta d’acconto del 20%.

    Pubblicata il: 04-03-2014

    Oggetto

    Biglietti aerei acquistati tramite Internet e comunicazione clienti-fornitori

    Domanda

    Si chiede di illustrare il corretto trattamento IVA applicabile ai biglietti aerei con tratte miste UE ed extra UE acquistati da un’impresa tramite Internet e le modalità di compilazione dello spesometro.

    Risposta

    In merito al quesito proposto va innanzitutto evidenziato che, come previsto dall’art. 7-quater, comma 1, lett. b), DPR n. 633/72, si considerano effettuate in Italia “le prestazioni di trasporto di passeggeri, in proporzione alla distanza percorsa nel territorio dello Stato”. Come confermato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 29.7.2011, n. 37/E, la quota rilevante in Italia va assunta nella misura forfettizzata del 38%. Va considerato inoltre che, ai sensi dell’art. 9, comma 1, n. 1), DPR n. 633/72, sono non imponibili “i trasporti di persone eseguiti in parte nel territorio dello Stato e in parte in territorio estero in dipendenza di un unico contratto”. Tutto ciò premesso nel caso in esame l’impresa deve emettere un’autofattura ex art. 17, comma 2, DPR n. 633/72, per la parte “nazionale” del volo (38%) non imponibile ai sensi del citato art. 9, da annotare nel registro delle fatture emesse / corrispettivi e degli acquisti. Con riferimento alla comunicazione clienti-fornitori, tenendo presente i chiarimenti specificati dall’Agenzia delle Entrate nella Nota 19.11.2013, prot. 0136693 e nel corso del consueto incontro di inizio anno con la stampa specializzata, l’operazione in esame, utilizzando la modalità analitica, va così esposta: • quadro SE - “acquisti di servizi da non residenti” nel caso in cui l’impresa sia in possesso dei dati identificativi del soggetto non residente; ovvero • quadro FR - “fatture ricevute” nel caso in cui il documento ricevuto dall’impresa non contenga tutti i predetti dati, barrando la casella 7 “Autofattura” e indicando quale partita IVA quella dell’impresa italiana; • quadro FE - “fatture emesse” barrando la casella “Autofattura”.

    Pubblicata il: 04-03-2014

    Oggetto

    Fattura albergo/ristorante UE e comunicazione clienti-fornitori

    Domanda

    Una societĂ  nel 2013 ha ricevuto alcune fatture estere (UE) per alberghi / ristoranti relativamente alle trasferte effettuate dai dipendenti. Le fatture sono state emesse con IVA. Per tali fatture va compilato lo spesometro?

    Risposta

    Come noto, il D.Lgs. n. 18/2010 di recepimento della Direttiva n. 2008/8/CE, c.d. “Direttiva Servizi”, ha introdotto nuovi criteri in materia di territorialità delle prestazioni di servizi applicabili a decorrere dal 2010. In virtù di quanto disposto dall’art. 7-quater, DPR n. 633/72 la territorialità delle prestazioni di ristorazione / alberghiere, diverse da quelle rese a bordo di navi, aerei o treni, è “legata” al luogo in cui sono eseguite e pertanto le stesse sono assoggettate ad IVA nello Stato in cui sono rese. Così, le prestazioni in esame, rese in Austria, sono ivi assoggettate ad IVA. Per tali operazioni quindi la fattura va emessa con IVA dello Stato in cui sono eseguite. Per le stesse inoltre non sussiste l’obbligo di presentare i modd. Intra. Per quanto riguarda l’obbligo di compilare lo spesometro la risposta è negativa. Infatti, come disposto espressamente dall’art. 21, DL n. 78/2010, la comunicazione clienti-fornitori interessa le operazioni “rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto” in Italia. Nel caso di specie le operazioni (prestazioni di ristorazione / alberghiere UE) non assumono rilevanza in quanto il requisito della territorialità è soddisfatto in uno Stato UE diverso dall’Italia. L’annotazione delle predette fatture non coinvolge i registri IVA essendo limitata al libro giornale (salvo, per le imprese in contabilità semplificata).

    Pubblicata il: 04-03-2014

    Oggetto

    AttivitĂ  esente con operazioni non soggette e presentazione mod. IVA 2014

    Domanda

    Un soggetto che effettua operazioni esenti IVA ex art. 10, DPR n. 633/72, nel 2013 ha emesso alcune fatture per prestazioni nei confronti di società UE senza IVA ex art. 7-ter, DPR n. 633/72 di importo esiguo. Tale soggetto è obbligato a presentare il mod. IVA 2014?

    Risposta

    Come desumibile dalle istruzioni per la compilazione del mod. IVA 2014 sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione IVA annuale, tra l’altro, i soggetti che hanno registrato esclusivamente operazioni esenti di cui all’art. 10, DPR n. 633/72. Nel caso di specie quindi non può trovare applicazione la predetta ipotesi di esonero dalla presentazione ancorchè le operazioni poste in essere siano senza IVA. Le operazioni non soggette ad IVA ex art. 7-ter, DPR n. 633/72, per le quali sussite l’obbligo di fatturazione, devono essere evidenziate a rigo VE39 e concorrono alla formazione del volume d’affari 2013.