Il tema dei Bonus edilizi e, in particolare, del Superbonus 110%, continua a tenere alta l’attenzione. Confartigianato ha più volte sollecitato, nel corso di tutti gli incontri con il Parlamento e il Governo, di inserire un intervento nella manovra finanziaria 2024.
Le novità più importanti che sono state introdotte con la nuova Legge di Bilancio riguardano, ovviamente, il Superbonus 110%, che vede notevolmente ridotta sia la platea dei soggetti beneficiari (solo edifici condominiali) che l’aliquota agevolativa. A partire dal 2024, la detrazione del Superbonus si ridurrà al 70%; la detrazione scenderà poi al 65% nel 2025. Con il decreto Salva spese si è escluso invece il recupero della maxi detrazione per i lavori realizzati, ma non ultimati al 31 dicembre 2023, per i quali si è optato per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
La revisione del Superbonus è una scelta del Governo che inevitabilmente impatterà sull’indotto del settore edilizio, mettendo in difficoltà imprese e centinaia di lavoratori.
La mole di lavoro generata con l’introduzione delle misure in periodo pandemico rischia ora di avere una brusca battuta d’arresto con le conseguenti ripercussioni sul settore.
Ne parliamo con Virgilio Fagioli, Vice Presidente di Confartigianato Imprese Como, Presidente provinciale e regionale del settore costruzioni e Vice Presidente vicario di Anaepa - Confartigianato Edilizi.
“La proroga ha abbassato l’agevolazione fiscale al 70% sui cantieri condominiali che già hanno un avanzamento lavori importante. Si tratta di un buon risultato, ma che comunque andrà a creare dei disagi perché le famiglie dovranno sostenere delle spese che non erano previste”.
Anche il tema del valore della ritenuta d’acconto ha sollevato malumori tra le associazioni di categoria.
“Confartigianato già da tempo aveva chiesto un contenimento della ritenuta perché non superasse il 4% - prosegue Fagioli -. Una richiesta non esaudita, tanto che era stata portata al’8%. La Legge di Bilancio 2024, da questo punto di vista, ha fortemente disatteso le nostre aspettative e infatti, dal 1° marzo prossimo, la ritenuta sui bonifici per ottenere le agevolazioni fiscali salirà dall’8 all’11%. Questo provvedimento riguarderà non solo il Superbonus 1110%, ma tutti i Bonus edilizi e implicherà che chi riceve il pagamento subirà una detrazione maggiore: una sfida finanziaria per le imprese di non poco conto”.
Tra le questioni più dibattute rientra, infine, quella legata al Bonus Barriere Architettoniche.
“Il restringimento del campo di questa misura, che resta confermata fino al 31 dicembre 2025, ma con una riduzione del novero dei lavori ammessi e della possibilità di sconto e cessione, la riporta all’interno del campo d’azione per la quale era stata studiata. Spesso è stata infatti utilizzata in modo inappropriato, anche se va riconosciuto che abbia rappresentato un volano per lo sviluppo di molteplici interventi. Ricordo comunque che determinati lavori che rientravano nel Bonus Barriere Architettoniche possono essere ricompresi anche all’interno del Bonus Ristrutturazione”, conclude Fagioli.
A cura di Francesca Sormani