Con l’avvicinarsi delle festività di fine anno, è consueto fermarsi per analizzare ciò che ci stiamo lasciando alle spalle.
Il 2023 si è aperto con le note difficoltà dovute a crisi energetica, aumento dei prezzi e ridotta reperibilità delle materie prime, mancanza di manodopera. Una serie di problematiche che, almeno nei primi mesi dell’anno, hanno rappresentato un freno alla crescita e alle quali si è aggiunta la Guerra in Medio Oriente con le inevitabili conseguenze economiche.
In questo contesto, il lavoro è stato e continua a essere il tema centrale. Il Presidente Marco Granelli ha affermato che “Siamo un Paese alla ricerca del talento perduto”: una condizione che nasce dal discusso gap scuola-lavoro che si è notevolmente accresciuto e da un sistema formativo che fatica sempre più a formare competenze.
Come Confartigianato abbiamo in questi mesi lavorato affinché le scuole di formazione professionale, in particolare, operino per formare quelle figure richieste dal mercato del lavoro. Un passaggio dovuto per colmare l’enorme vuoto che sta mettendo a dura prova numerose piccole e medie imprese, anche nel nostro territorio, e continuare nell’impegno di salvaguardare e difendere il Made in Italy, sostenendo l’Intelligenza Artigiana, ossia quella creatività che ci rende unici.
Chiudiamo questo anno e guardiamo al 2024 con la forte convinzione che la nostra missione deve essere quella di rafforzare i valori più autentici che stanno alla base di essere al centro di un Sistema: solo così potremo continuare a promuovere il valore artigiano e il saper fare che sono espressione delle imprese associate.
Colgo l’occasione per augurare, dalle pagine del nostro informatore L’Artigiano Comasco, i miei più cari auguri a voi Artigiani e ai vostri cari, per un Natale che sia portatore di serenità e per un anno nuovo che ci veda essere coraggiosi protagonisti.