La sostenibilità ambientale è un argomento che, a due anni dall’entrata in vigore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, continua ad essere sempre di grande attualità. Infatti il 37% dei fondi stanziati dal PNRR alle imprese è destinato proprio a supportare interventi per proteggere l’ambiente, in quanto si tratta di una priorità. Il PNRR finanzia azioni specifiche volte a sostenere la trasformazione verso “un’economia verde” quali, ad esempio, gli interventi di efficientamento energetico degli edifici per valorizzare il territorio, oppure gli investimenti per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e tecnologie a basso impatto ambientale. I finanziamenti pubblici destinati ai progetti sulla transizione ecologica rappresentano quindi un’imperdibile opportunità per le aziende.
Il PNRR prevede l’erogazione dei fondi tramite tre strumenti principali:
1) risorse a fondo perduto, che cioè non prevedono l`obbligo di restituzione dell’importo erogato e dei suoi interessi all`Ente emittente
2) benefici fiscali sotto forma di credito d’imposta, in questo caso le spese possono essere scorporate, in diverse percentuali dai tributi da corrispondere al fisco
3) finanziamenti agevolati, cioè prestiti offerti ad un tasso di interesse inferiore rispetto a quello previsto dal mercato.
Nell’ambito dei contributi e fondo perduto è opportuno ricordare che è ancora fruibile il Bando Pacchetto investimenti – Linea Green, promosso da Regione Lombardia, che supporta i progetti e gli investimenti dedicati all’efficientamento energetico degli impianti produttivi, per favorire la riduzione dell’impatto ambientale, sia attraverso la riduzione dei consumi energetici, sia attraverso il recupero di energia e/o la cattura dei gas serra dai cicli produttivi e che consente contestualmente anche di sostenere una vasta gamma di spese.
Vi sono altre misure di finanza agevolata, invece, finalizzate a favorire la riconversione delle attività produttive, verso un modello di economia che mantiene il più a lungo possibile il valore dei prodotti e che riduce al minimo la produzione di rifiuti.
E’ importante sottolineare che, anche quando un contributo pubblico non è destinato a sostenere investimenti in quest’ambito specifico, il tema della sostenibilità ritorna in modo trasversale, quale espressione comunque di priorità del PNRR. Infatti è bene considerare che attualmente tutti gli enti pubblici e le istituzioni inseriscono nel testo del singolo strumento di finanza agevolata delle clausole volte a riconoscere dei punteggi premiali alle aziende, se il progetto presentato mette in campo misure eco-sostenibili ( anche in termini di arredi, prodotti e materie prime utilizzate), volte a favorire l’economia circolare o il riciclo delle risorse, a ridurre il consumo energetico delle linee di produzione, oppure se l’azienda possiede delle certificazioni ed attestazioni ambientali.
Questo riconoscimento è importante al fine di poter avere accesso a finanziamenti pubblici agevolati, infatti in generale, una volta presentata l’istanza di ammissione a valere su uno specifico Bando, l’iter comunicato dall’Ente gestore prevede una prima fase istruttoria, in cui un’apposita Commissione si occupa di valutare nel merito le proposte ricevute. Al termine di questa fase viene assegnato un punteggio all’azienda, con l’obiettivo di stilare una graduatoria per l’assegnazione delle risorse disponibili oppure, in altri casi, per verificare il conseguimento del punteggio minimo richiesto dalla misura, per l’ammissibilità della domanda. I criteri di valutazione sono dichiarati nel testo dell’Avviso Pubblico/Bando insieme alle modalità di attribuzione degli stessi ed all’indicazione dei relativi pesi. I punteggi premiali aggiuntivi vengono riconosciuti dagli Enti pubblici se il progetto o l’azienda presentano determinati requisiti specifici, con l’obiettivo di gratificare le imprese che misurano il proprio impatto ambientale e questi punti sono strategici poiché concorrono a determinare un posizionamento diverso dell’azienda in graduatoria, oppure possono contribuire a garantire l’ammissibilità della domanda e quindi la concessione del contributo richiesto.
Occorre infine considerare che i rischi derivanti dal cambiamento climatico influiscono sulla crescita effettiva e potenziale dell’economia. Sviluppare strategie per ridurre l’impatto dei processi significa anche migliorarne l’efficienza, aumentare la qualità del lavoro e rendere sempre più favorevole l’ecosistema in cui opera l’impresa stessa: maggiore sarà l’efficienza complessiva dei processi, minore sarà l’impatto ambientale e i costi connessi alla produttività, grazie ad un utilizzo più razionale delle risorse. La transizione ecologica quindi, in ultima analisi, è un’opportunità per trasformare il business della propria azienda in direzione green, ma anche per effettuare il cambiamento necessario per affrontare la crisi climatica, la penuria delle risorse, fruire di con tributi pubblici e creare un valore a lungo termine, puntando quindi a un futuro prospero.
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A cura di Barbara Silvestrini