1. Voi siete un’azienda molto particolare. Da sempre vi occupate e avete un’altissima specializzazione in restauro e personalizzazione di moto d’epoca. Siete produttori e rivenditori del marchio Guzzi. Ci raccontate meglio la vostra storia?
La nostra storia inizia nell’anno 1953 quando Luigi Stucchi intraprende una nuova attività produttiva e commerciale dedicata alla costruzione e alla vendita di ricambi per moto. Forte del know how acquisito nei decenni precedenti, come fornitore ufficiale del marchio Moto Guzzi, Stucchi decide di staccarsi dal legame della fornitura per entrare nel nuovo mercato dell’accessoristica e ricambistica che stava avendo inizio in quelli anni.
Negli anni sessanta e settanta si vive una stagione di esplosione, soprattutto nell’ambito degli accessori. Sono gli anni delle corse di durata meglio conosciute come “Endurance race” e iniziano i primi studi sulla aerodinamicità. Officine Stucchi realizza la prima carenatura collaudata e studiata in galleria del vento, nell’allora appena costruito centro ricerche FIAT di Orbassano. Quelle stesse carene, insieme a nuovi collettori di scarico sportivi, monoscocche integrali e altri componenti racing verranno utilizzate sui circuiti più famosi del mondo motociclistico, con ottimi successi.
Questo ha permesso a officine Stucchi di diventare un marchio conosciuto nell’ambito dei puristi del marchio Guzzi e non solo.
La nostra azienda pur essendo una realtà artigianale ha sempre investito molto nell’innovazione e nelle nuove tecnologie. Oggi più di ieri, la moto è diventata un oggetto molto personale che la gente ama personalizzare e rendere unica. La nostra azienda oggi, grazie al nuovo reparto di verniciatura e ai nuovi macchinari, è in grado di offrire ricambi e accessori esclusivi nel design e nella qualità, anche personalizzabili oltre offrire un servizio di restauro e verniciatura personalizzata per motoveicoli d’epoca e non.
2. Il vostro mercato è in continua espansione. Il marchio Guzzi esiste da 100 anni e con l’acquisizione del marchio, da parte del Gruppo Piaggio, si è assistito a un ulteriore processo di innovazione. Come si innova in questo settore, pur trattando dei prodotti vintage?
La nostra azienda in questi anni ha investito in nuove tecnologie produttive introducendo macchinari sempre più flessibili a controllo numerico (waterjet, presso piegatrici, piegatub) nuovi sistemi di progettazione cad cam per poter utilizzare il reverse engineering nonché nuovi sistemi di stampaggio con resine speciali.
L’innovazione è per noi fondamentale, in quanto abbiamo la necessità di avere una produzione snella e rapida che ci permetta di arrivare al prodotto finito in pochi passaggi. La nostra produzione è limitata dal fatto che trattiamo un prodotto adatto al vintage, e quindi a una nicchia di mercato, oppure un prodotto personalizzato che deve avere caratteristiche di finitura e design unici.
Non abbiamo ovviamente abbandonato la nostra artigianalità che, anzi, è fondamentale per l’unicità del prodotto. Molte lavorazioni vengono ancora oggi eseguite totalmente a mano, come ad esempio la modellazione di molte sovrastrutture e soprattutto la parte di saldatura, finitura, lucidatura che aggiungono il valore aggiunto dell’esclusività del prodotto handmade che solo noi italiani sappiamo curare così bene.
Un esempio eclatante della nostra ricerca è appunto il reparto verniciatura, raggiungiamo tempi brevissimi nel cambio dei colori e, in questi anni, abbiamo introdotto finiture ed effetti cromatici che stanno suscitando interesse anche in altri settori, come quello del design d’arredo e della moda. Eseguiamo ancora tutta la preparazione della lattoneria manualmente e le filettature decorative a pennello, conosciute con il gergo americano “pin stripping”, pur essendo una caratteristica tutta Italiana, vengono ancora eseguite a mano come una volta perché è proprio la caratteristica della sua imprecisione a rende unico ogni pezzo verniciato.
3. L’innovazione si traduce anche in sostenibilità: ridare valore a qualcosa che ha un elevato valore affettivo, ma anche utilizzo di nuovi materiali, come i cicli di verniciatura ecocompatibili. Cosa significa essere sostenibili nella vostra attività?
Parlando di verniciatura occorre non tralasciare un aspetto tutt’altro che secondario come la salvaguardia dell’ambiente. Il nostro impianto è infatti, in linea con la nostra politica di ecosostenibilità data la quasi mancata di emissione di solventi, nonché improntato ad aumentare l’efficienza nel consumo delle risorse nei processi di produzione. Da sempre collaboriamo con i più importanti produttori di vernici per moto per utilizzo di vernici in alto solido e base acquosa per ridurre le emissioni, diminuire le mani di applicazione e quindi avere minori consumi di materiale nella costante ricerca di prodotti che guardino al futuro e soprattutto alla salvaguardia della salute degli operatori. Ci avvaliamo di sistemi tintometrici automatici per ridurre il consumo delle materie prime e ridurre al minimo gli sprechi. Abbiamo introdotto un nuovo sistema sperimentale integrato per la termoregolazione dell`aria compressa in cabina di verniciatura che garantisce un’applicazione di altissima qualità con effetti di lucentezza sorprendenti, con una maggiore efficienza di trasferimento della vernice sui pezzi e conseguente riduzione dell’over spray di circa il 60%. Il nuovo sistema di assistenza permette diminuzione dei tempi di appassimento di circa il 30% riducendo così anche i costi energetici. Oggi il tema ambientale deve essere al centro della vision di una azienda moderna anche perché se ben sfruttato può essere un importante passo verso l’economicità.
4. Quali sono le sfide del vostro futuro?
Il futuro è sempre più improntato alla mobilità elettrica ed ibrida e su questo non ci sono dubbi. Stiamo iniziando da alcuni mesi la collaborazione con emergenti aziende che stanno sviluppando motociclette a propulsione elettrica per la produzione di una nuova gamma di accessori e ovviamente la sfida per il futuro per noi sarà la ricerca di nuovi materiali ecosostenibili che uniscano caratteristiche di facilità di modellazione e leggerezza e che si rifacciano ai principi dell’emergente settore. La nostra ambizione è riuscire nel futuro prossimo a realizzare interamente un motoveicolo dotato di una nuova unità a propulsione che parta da un progetto di motore storico realizzato con materiali leggeri unito ad un sistema mild hybrid, che unisca le caratteristiche delle motociclette dallo stile vintage e la modernità dei nuovi motori.
A cura di Ylenia Galluizzo