Abbiamo recentemente trattato all’interno di un breve seminario formativo pensato dalla nostra Business School il tema, il significato e le applicazioni concrete del Business Plan.
Non sempre gli imprenditori o potenziali tali hanno dato a questo strumento, nel corso del tempo, l’importanza che nella realtà assume, sia internamente (per aiutare l’imprenditore a mettere a terra la propria idea), che in relazione al mondo esterno che sostiene l’azienda (istituti di credito, finanziatori, soci di capitale o venture capitalist, clienti e fornitori).
Partiamo dalle definizioni:
Il Business Plan è un documento di sintesi che contiene e descrive un progetto imprenditoriale. E’ un punto di riferimento per la pianificazione e gestione aziendale ma anche una presentazione della “business idea” per potenziali finanziatori o investitori.
La definizione indicata deve essere necessariamente integrata perché il Business Plan è necessario per aiutare l’imprenditore “già navigato” a definire le risorse di cui avrà bisogno per fare nuovi investimenti all’interno del piano di sviluppo dell’impresa e per aiutarlo a delineare la strategia d’impresa, identificando eventuali ostacoli.
Il Business Plan è lo strumento per validare un’idea di prodotto o di servizio da lanciare sul mercato.
In concreto il Business Plan deve essere redatto in fase di start-up di una nuova azienda, per un nuovo progetto di business di un’attività già esistente, per creare un nuovo modello di business all’interno dell’impresa, per un nuovo investimento che coinvolgerà l’azienda, per un progetto che ci porterà in un nuovo mercato o all’interno della filiera in modo più ampio e per sostenere la ricerca di finanziatori o soci dell’azienda.
Il Business Plan è un documento di pianificazione e controllo. La struttura principale del Business Plan può essere così sintetizzata:
All’interno di queste brevi considerazioni resta una domanda concreta: da dove partire?
In linea generale un’impresa per avere successo deve condividere con la clientela uno “SCAMBIO DI VALORE” che sia reciprocamente vantaggioso.
Si è passati nel tempo da una logica di centralità del prodotto ad una logica maggiormente legata all’esperienza del cliente o centralità del cliente o meglio dell’essere umano.
L’imprenditore, pertanto, o il potenziale tale dovrà in primis rispondere a questa domanda: quali valori offriamo o desideriamo offrire ai nostri clienti/essere umani?
Nel prossimo numero continueremo questa tematica con un approfondimento ulteriore.
Per avere un supporto formativo concreto per il tuo nuovo progetto d’investimento e per costruire il relativo Business Plan scrivi a formalab@confartigianatocomo.it
A cura di Ettore Romano`
e di Giuseppe Marchese