L’Assemblea Generale è, per Confartigianato Imprese Como il momento più importante dell’anno.
Si tratta di un incontro che abbiamo sempre ritenuto fondamentale per il tessuto imprenditoriale comasco che, oggi ancor più di ieri, ha bisogno di presenza, impegno, coraggio, energia, spirito di appartenenza e voglia di immaginare un futuro nello scenario socio- economico attuale.
Il nostro impegno continua con sfide sempre nuove, per consolidare il ponte tra tradizione e innovazione e per garantire l’affermazione e la continuità dell’imprenditoria a valore artigiano, che ha radici ben salde nel passato, ma che sa stare al passo coi tempi, che abbraccia, e a volte accelera, i cambiamenti in atto e sa adattare il proprio prodotto, alle richieste mutevoli del mercato.
Grave sarebbe non essere contemporanei del proprio tempo. Anche perché in un’epoca di passaggio come quella che viviamo, non essere contemporanei ad essa, equivale a riconoscersi prigionieri nel passato, in un presente come quello che viviamo, ancora troppo gravato dai problemi di sempre, come la troppa burocrazia, l’elevato costo del lavoro e oggi, l’esplosione dei costi energetici: tutti fattori frenanti per l’imprenditoria italiana.
Attraversiamo un periodo di grandi trasformazioni e di tensioni in senso globale. Non c’è un solo imprenditore, in Italia come nel resto del mondo, che non stia vivendo l’instabilità sociale ed economica che caratterizza il nostro tempo. Oggi come domani, il Paese cresce per merito della tenacia delle persone e della loro perseveranza a non mollare la presa davanti agli imprevisti.
Durante il mio mandato si è assistito a imponderabili difficoltà dovute al contesto geopolitico, sanitario e socio-economico. Ma nell’incertezza esiste una capacità inconsueta, quella che permette di vedere ciò che in apparenza è negato agli occhi.
Ciò che ci ha permesso di crescere e costruire le nostre imprese su un terreno impervio, incamminandoci su una strada quasi mai in discesa, a volte apparentemente privi di risorse com’eravamo un tempo, ci ha fatto oggi avere quell’intuizione giusta per tenere il timone ben stretto.
In questo periodo lungo e inaspettato, in questo tempo di continue emergenze, il contributo delle piccole imprese diffuse sul territorio, dei sistemi associativi e dei corpi intermedi, è diventato più che mai operosamente concreto e reale.
Io credo che la chiave della sopravvivenza l’abbiano determinata alcuni fattori.
Il coraggio. Non saremmo imprenditori se non avessimo il coraggio di rischiare, metterci alla prova e di avvertire il dovere essere flessibili, di saper cambiare rotta in un percorso fatto anche e inevitabilmente di insuccessi. È importante formare le nuove generazioni di imprenditori a leggere il coraggio come valore a cui tendere. Questa nostra preziosissima propensione a essere coraggiosi deve essere custodita e non può prescindere dalla passione e dalla dedizione che nutriamo per il nostro lavoro.
Quella che ci muove e ci dà forza: un’energia inesauribile, edificante che ci fa essere costruttori di futuro. La stessa che ci permette di fare rete e di tendere una mano a chi abbiamo vicino e mostrare la via, se per primi l’abbiamo trovata. Perché è la squadra che ci rende più solidi. La combinazione delle diverse competenze ci permette di raggiungere vette che da soli avevamo solo immaginato. L’efficienza e l’integrazione sono gli ingranaggi vincenti. In questo disegno tutti sono decisivi.
Permettetemi di ringraziare qui pubblicamente la MIA squadra, la mia Giunta e tutte le persone che mi hanno sostenuto e aiutato in questi anni.
Sono enormemente grato a chi, tra i suoi obiettivi, si è posto quello di guardare lontano insieme a me e ha cercato di vedere il mondo imprenditoriale come dobbiamo fare in modo che sia.
È decisivo chi cerca di non lasciare nessuno indietro e guarda al futuro, grazie alla fervida immaginazione. La stessa che ci consente di realizzare manufatti bellissimi, inimitabili e funzionali e di anticipare le esigenze dei nostri clienti. Immaginare significa camminare dove il terreno è poco battuto o non lo è per nulla. Affrontare le proprie debolezze e su di esse fortificare. Significa cercare un risultato che convinca tutti gli attori. Immaginare, prima che vedere, significa scommettere sul futuro.
Cambiare la geometria degli equilibri e del pensiero.
Un ardire che è motore delle trasformazioni: penso a quella energetica, sociale, economica.
“Energia, coraggio e immaginazione” è il titolo che abbiamo dato a questa Assemblea. Tre semplici e potentissime parole in cui mi identifico e sono certo lo farete anche a voi.