L’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL – anche in ragione delle attuali condizioni climatiche, ha recentemente richiamato l’attenzione dei Datori di Lavoro sull’importanza di valutare il rischio legato ai danni da calore.
Nel caso di lavorazioni faticose in ambienti chiusi non adeguatamente areati o nel caso di lavori all’aperto, le elevate temperature possono causare malori direttamente riconducibili al calore, ma anche ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e aumentare il rischio di infortuni.
Le attività interessate sono in primis: edilizia, cantieristica, impiantistica, agricoltura e allevamento, ma non dimentichiamo - ad esempio - anche i forni (alimentari e panificazione), le carrozzerie, la metallurgia e simili, le vetrerie artistiche, il facchinaggio e la logistica, i lavori stradali, la pulizia e manutenzione del verde urbano, i vivai.
L’INL ha quindi evidenziato come in tali settori e ambienti di lavoro sia opportuno intensificare le attività di sensibilizzazione e di verificare, durante le ispezioni, quali misure di prevenzione il Datore di Lavoro abbia previsto e attuato al fine di ridurre al minimo tale rischio.
In sostanza, all’imprenditore è richiesto di fare prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall’ aumento di intensità e durata delle ondate di calore.
Le principali patologie da calore sono le seguenti:
1. Crampi da calore. Sono dolori muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi corporei durante la sudorazione. Cosa fare: I lavoratori con crampi da calore dovrebbero interrompere l’attività e reintegrare i sali minerali persi consumando integratori salini ed eventualmente essere reidratati con una soluzione fisiologica per via orale o endovenosa. È utile massaggiare i muscoli colpiti dal crampo per ridurre il dolore. Se dopo un’ora di riposo il dolore non passa, contattare il medico competente.
2. Dermatite da sudore. È il problema più comune negli ambienti di lavoro caldi. È causata dalla macerazione cutanea indotta dalla eccessiva presenza di sudore e si presenta sotto forma di piccoli brufoli o vescicole. L`eruzione cutanea può comparire sul collo, sulla parte superiore del torace, sull`inguine, sotto il seno e sulle pieghe del gomito. Cosa fare: Il miglior trattamento consiste nello spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido. L`area dell`eruzione cutanea deve essere mantenuta asciutta. Eventualmente può essere applicato del talco sull’area colpita per diminuire il fastidio, mentre è sconsigliato l’utilizzo di unguenti o creme che potrebbero peggiorare la situazione.
3. Squilibri idrominerali. Conseguenti a profuse perdite idriche, in genere dovute a sudorazione e a iperventilazione, in assenza di adeguato reintegro di acqua. Successivamente si instaura un deficit sodico dovuto ad inadeguato ripristino del sodio perso con il sudore. Cosa fare: “Stimolare subito il lavoratore a bere in abbondanza. In caso di forte sudorazione, reintrodurre insieme ai liquidi anche i sali minerali persi con uno snack e/o integratori. Se i sintomi non migliorano contattare il medico competente e in caso di sintomi gravi allertare il 112.
4. Sincope dovuta a calore. “Consegue ad un’eccessiva vasodilatazione, con stasi venosa periferica, ipotensione e insufficiente flusso sanguigno cerebrale, e si manifesta con una perdita di coscienza preceduta da pallore, stordimento e vertigini. Può esserci ipertermia fino a 39°C, ma senza abolizione della sudorazione né agitazione motoria. Cosa fare: allertare il 112
5. Esaurimento o stress da calore. È caratterizzato da un esaurimento della capacità di adattamento (del cuore e del sistema termo-regolatorio), specie in soggetti non acclimatati sottoposti a sforzi fisici intensi. I sintomi per riconoscerlo sono: temperatura corporea elevata, improvviso malessere generale, mal di testa, ipotensione arteriosa, confusione, irritabilità, tachicardia, nausea/vomito, riduzione della diuresi. Cosa fare: Far spostare il lavoratore in un luogo fresco e, se non è presente nausea, incoraggiarlo a bere acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti, ad alleggerire l’abbigliamento e a raffreddare con acqua fredda testa, collo, viso e arti. I lavoratori con segni o sintomi di esaurimento da calore dovrebbero essere portati all’osservazione del medico o al pronto soccorso per la valutazione e il trattamento. Se i sintomi peggiorano, deve essere allertato il 118. Qualcuno deve sempre rimanere con il lavoratore fino all`arrivo dei soccorsi.
6. Colpo di calore. Si verifica se lo stress da calore non è trattato tempestivamente, quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un`emergenza medica che può provocare danni agli organi interni e nei casi più gravi la morte. I sintomi per riconoscerlo sono: (oltre a quelli visti per lo stress da calore) temperatura corporea >40°C, iperventilazione, blocco della sudorazione, alterazioni stato mentale (es. delirio), aritmie cardiache, rabdomiolisi (rottura delle fibre muscolari), malfunzionamento organi interni (es. insufficienza renale ed epatica, edema polmonare), shock. Cosa fare: chiamare immediatamente il 118. Fino all`arrivo dei soccorsi è importante spostare il lavoratore in un`area fresca e ombreggiata e rimuovere quanti più indumenti possibile, bagnare il lavoratore con acqua fresca, o applicare asciugamani imbevuti d’acqua fresca su testa, collo, viso e arti e far circolare l`aria per accelerare il raffreddamento”.
Quali sono i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle patologie da calore?
Per tutte le lavorazioni all’aperto è necessario disporre di misure di tutela per far fronte alle ondate di calore o condizioni meteo estreme. In particolare, il 30% della popolazione mondiale è attualmente esposta a condizioni di caldo particolarmente critiche per la salute per almeno 20 giorni all’anno e tale percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni.
Per dare alcuni suggerimenti pratici ai nostri imprenditori associati, riassumiamo alcuni consigli:
E’ necessario predisporre un adeguato piano di risposta al calore che preveda almeno le seguenti misure:
A cura di Emanuela Tardiola