Dati forniti da Ufficio Studi Confartigianato
Analizzando l’andamento della produzione del settore Moda nei primi 4 mesi dell’anno corrente, si attesta una crescita dell`11,2% rispetto al 2021, con un incremento migliore del +2,0% registrato dal comparto Manifatturiero, più alto anche dell’8,2% messo a segno dall’intero settore Moda in Unione europea.
Se confrontato con i dati relativi al 2019, anno pre-crisi, il risultato si rivela in realtà inferiore di ben 18,4 punti percentuale, un calo quasi doppio rispetto a quello del -10,7% registrato dal settore Moda europeo. La Moda è infatti il comparto manifatturiero che mostra il maggiore rimbalzo annuale, confermandosi come quello che più ha subito l’impatto della crisi innescata dal Covid-19 e rimanendo al di sotto dei valori pre-crisi. In particolare, a rallentare la crescita annuale e a ritardare il recupero dei livelli passati è soprattutto l’Abbigliamento, complici anche i mutamenti negli stili di vita e nelle abitudini dei consumatori.
Anche l’export ha registrato risultati meno positivi di altri settori, sebbene si dimostri in risalita. Nonostante infatti le esportazioni nei primi 4 mesi del 2022 siano cresciute del 20,1% rispetto all’anno precedente, in linea con il +20,4% del Manifatturiero e rappresentandone il 10,7% dell`aumento assoluto annuale, il dato annualizzato ad aprile 2022 vede la Moda superare di solo 1,4% il valore del 2019, la peggior performance tra i comparti, tenuto conto che il Manifatturiero registra invece un aumento del 13,6%. Nella provincia di Como, in particolare, le esportazioni rispetto al 2019 si attestano a -11,3%.
A rallentare la ripresa ha senza dubbio contribuito la crisi scoppiata con la Russia, di cui l’Italia è il primo fornitore europeo per quanto riguarda la Moda: le esportazioni del settore sono scese del 21,8% su base annua e del 10,8% rispetto ai dati del 2019.
Le buone performance complessive della prima parte dell`anno sono state quindi piuttosto favorite da una relativa minore pressione dei prezzi alla produzione, cresciuti del 5,7% per la Moda ad aprile 2022, quasi un terzo rispetto al +13,8% del Manifatturiero no energy. Questo è avvenuto nonostante il settore continui a lamentare una cronica mancanza di lavoratori, soprattutto quelli specializzati: a giugno 2022 le imprese segnalano difficoltà di reperimento per il 44,3% delle entrate previste di operai specializzati e conduttori di impianti della Moda.
In conclusione, la situazione del settore si dimostra senza dubbio interessata da diverse criticità. Tuttavia, i buoni risultati di questi primi mesi fanno ben sperare che la Moda possa continuare nella crescita iniziata nonostante le molte difficoltà, forte anche della sua vocazione universalmente riconosciuta quale uno dei comparti più rappresentativi del saper fare italiano, per recuperare il terreno perso nel periodo pandemico e proiettarsi in nuovi mercati esteri.
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