A cura di Roberto Galli
“Le difficoltà rafforzano la mente così come il lavoro irrobustisce il corpo”
Seneca
Cari artigiani, siate resilienti! Resilienti sì, come lo siete sempre stati!
Infondo, la resilienza, in noi artigiani, pare essere una caratteristica innata, una tempra biologica, una forza personale.
La resilienza è la capacità di riprendersi dalle avversità ed uscire più forti e pieni di nuove risorse. E’ la forza di attivare meccanismi autoriparatori per far fronte agli eventi avversi della vita. La resilienza ci permette di navigare il cambiamento senza naufragare, adattandosi attivamente ad esso. In periodi dagli scenari incerti e difficili da interpretare, come quello attuale, si determinano cambiamenti significativi, che appaiono minacciosi, ma che talvolta portano la possibilità di trasformare e trasformarsi.
Provate a pensare all’impresa come a un organismo vivente capace di adattarsi alle continue e diverse richieste dell’ambiente: la resilienza organizzativa è un processo che permette di attuare e governare il cambiamento. Molte sono le storie aziendali che parlano di successi legati al superamento di una crisi. Esistono coordinate tangibili di questi successi, generate dall’attenzione ai processi e alle relazioni. Karl Edward Weick, sociologo dell’organizzazione, usa una metafora molto convincente: “L’organizzazione- nel vostro caso la vostra impresa- dipinge il proprio scenario, lo osserva col binocolo e cerca di trovare un sentiero nel paesaggio”.
Le persone che lavorano all’interno dell’impresa, attraverso le loro relazioni e interazioni, costituiscono il senso dell’impresa stessa e sono così fondamentali, da tracciare la strada che percorrerà l’impresa e da influire sul suo successo. Se è vero che “le persone producono parte dell’ambiente che affrontano”, di fronte a un mondo del lavoro in continuo mutamento, occorre che voi imprenditori e i vostri dipendenti siate forti, flessibili e che non vi lasciate travolgere dai cambiamenti che oggi ci investono: veri e propri terremoti.
La capacità antisismica che vi si richiede si chiama proprio resilienza.
Tutto questo si traduce nella necessità, di spostare il focus attentivo verso la classe imprenditoriale, alla quale è richiesto di esercitare una leadership resiliente, capace di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, di fronteggiare efficacemente le difficoltà, generando sempre nuova e vitale motivazione nei collaboratori. Essere resilienti significa anche prevenire il fallimento, adattando di continuo le proprie prestazioni al mondo reale, anticipare la forma mutevole del rischio.
Questo processo rappresenta qualcosa in più della sola capacità di sopravvivere.
Sarà importante fare tutto questo INSIEME: fare rete tra voi artigiani, supportarvi nelle difficoltà, condividere idee e voglia di innovare. Noi di Confartigianato, come sempre, saremo al vostro fianco e faremo sentire forte la vostra voce nei luoghi in cui si decide il vostro futuro e saremo presenti sul nostro territorio per supportarvi quotidianamente.
“La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.” (Confucio)