Il 20 maggio scorso, a Roma, si è tenuta la Convention nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. Molto chiaro il messaggio lanciato: ‘Tocca a noi’. Un’assunzione di responsabilità, ma anche una sollecitazione per nuove politiche che sostengano il talento e l’intraprendenza dei giovani. “Il futuro è già oggi – ha detto il Presidente dei Giovani Imprenditori Davide Peli – quindi servono interventi immediati per ridurre il gap tra scuola e mondo del lavoro, investimenti per favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostegni per i giovani che si mettono in proprio soprattutto sul fronte dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione”. Un’edizione speciale quella della Convention 2022 perché ha segnato il ritorno in presenza dei giovani imprenditori. Sono intervenuti il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Davide Peli, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, la Delegata a Capitale umano e Cultura d’impresa di Confartigianato Rosa Gentile, l`On. Isabella Tovaglieri, il Ministro delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani e molti altri. `E’ stata una Convention costruttiva e stimolante. Il filo conduttore: la volontà dei giovani di dare il massimo per costruire il presente e il futuro delle proprie aziende, di mettere in campo tutti i valori artigiani che fanno grande il made in Italy nel mondo.”- afferma Enrico Zappa, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Como. Tutti hanno sottolineato l’urgenza di dare risposte concrete alle attese degli imprenditori. Le imprese italiane faticano a trovare il 52% della necessaria manodopera qualificata. Nel 2020, 1,1 milione di giovani under 35 non studia e non cerca occupazione e 40mila giovani tra 25 e 34 anni sono espatriati per trovare lavoro. Il nostro Paese è al primo posto nella Ue per la maggiore percentuale di Neet, pari al 23,1%, sul totale dei giovani tra 15 e 29 anni. “Nella nostra regione il tasso di Neet raggiunge il 18,3%. Si tratta di un numero elevatissimo con cui gli imprenditori devono fare i conti: le difficoltà a reperire manodopera qualificata, soprattutto tra i giovani, è un ad esempio, della nostra provincia comasca: nel 2021 si registrano, in provincia di Como, 1.444 imprese artigiane giovanili, su un totale di 3.838 imprese sul territorio. A livello nazionale sono ben 694mila e sono 123.321 le imprese artigiane con a capo un under 35. Un segno che ci sono anche moltissimi giovani che si mettono in gioco e hanno voglia e coraggio di investire nel proprio futuro, di fare impresa.“- continua Enrico Zappa. Per l‘integrazione tra scuola e lavoro: siamo infatti al 22° posto in Europa per la quota di occupati under 30 impegnati in percorsi formativi. Il Professor Giulio Sapelli, Presidente della Fondazione Germozzi,ha sottolineato il profondo legame tra saper fare pratico e arricchimento intellettuale: “Non c’è scissione tra sapere e fare, tra cultura teorica e sapere pratico. La cultura – ha detto – è formazione integrale”. “
A cura di Ylenia Galluzzo