Abolire subito l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi. Lo chiedono i Presidenti di Confartigianato, Cna, Casartigiani in una lettera aperta inviata a Deputati e Senatori.
“Le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione degli edifici, tagliando di fatto fuori oltre il 90% delle imprese.” afferma Virgilio Fagioli, Vice presidente vicario di ANAEPA Confartigianato Edilizia.
A complicare un quadro legislativo già intricato, è arrivata il 12 maggio la norma del decreto legge “Taglia prezzi” che impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516 mila euro.
“Garantire sicurezza per il proprio saper fare artigiano e qualità nell’esecuzione dei lavori è senz’altro importante, ma la soluzione dell’obbligo della SOA è del tutto inappropriata. – afferma Virgilio Fagioli - Serve, invece, una legge che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili. Sappiamo peraltro che, anche negli appalti pubblici, le SOA non hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità nel contrasto delle frodi. Unico effetto della norma: l’ennesimo rallentamento dell’esecuzione dei lavori e l’apertura di un business rilevante per le società che rilasciano attestazioni SOA. Questa certificazione richiesta è dunque barriera anticoncorrenziale di ingresso al mercato, per questo ne chiediamo la cancellazione”.
A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie – sottolinea Fagioli – è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. Come risultato, le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è in difficoltà: si moltiplicano i casi di fallimento. Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica.
Confartigianato, insieme a Cna e Casartigiani, in rappresentanza di oltre 1.500.000 di associati, sollecita un rapido intervento per salvare l’idea vincente di riqualificazione green del Paese che rischia di naufragare a causa della burocrazia legislativa.
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