Dopo gli anni paralizzanti della pandemia, muoverci ci è sembrato un miracolo.
Da fermi abbiamo guardato vicino, ma è solo il movimento che ci permette di guardare lontano.
Abbiamo imparato che occorre avere la capacità di tenere d’occhio un orizzonte ampio e lontano, ma allo stesso tempo quella di indagare anche il più piccolo dei fatti economici di un’impresa per capirla a fondo. Ci sono due modi di camminare: il primo, è quello di chi guarda dove mette i piedi, fa attenzione a ciò che calpesta, cercando di non inciampare. Il secondo è quello di chi guarda in alto e decide dove andare in base a quello che vede. Il primo modo è per chi pianifica, organizza e con metodo esegue. Il secondo è per chi è in cerca di qualcosa di nuovo e silascia ispirare nelle scelte.
Qual è il giusto cammino per chi guida un’impresa?
Entrambi: non c’è pianificazione efficace se questa non tiene conto degli sviluppi e delle prospettive future. Ci serve per poter conoscere nel dettaglio quello che accade nella realtà lavorativa che viviamo, ricostruire i fatti economici, analizzare i cambiamenti necessari, costruire bilanci e report. Una volta raggiunto l’obiettivo, alziamo la testa e cambiamo prospettiva.
Noi artigiani dobbiamo essere in grado di individuare una strada tra le tante possibili. Con qualsiasi mezzo decidiamo di muoverci, l’importante è saper cambiare prospettiva con la mente e cambiare l’angolazione da cui guardiamo le cose.
Solo questo ci farà intravedere l’arrivo!