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LO SPECIALE E CONSIGLI PER LE IMPRESE

COMO CITTA’ CREATIVA UNESCO SIGNIFICA ANCHE SOSTENIBILITA’

L’Agenda delle Nazioni Unite 2030 (ONU 2030) per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Nell`Agenda 2030 è evidenziato che la Cultura e la Creatività sono potenti motori per lo sviluppo sostenibile. UNESCO, l`Organizzazione delle Nazioni Unite per la Scienza, la Cultura e l`Educazione promuove l`attuazione degli obiettivi Agenda 2030 con particolare riferimento all`Obiettivo 11, ovvero quello di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili.

Parliamo di sostenibilità nel progetto Como Città Creativa UNESCO con il Presidente del Settore Moda di Confartigianato Como, Lorenzo Frigerio, nonchè coordinatore della linea `Como for Green Fashion` e con Davide Gobetti, Presidente della delegazione di Como di Confartigianato e coordinatore della linea `Trame creative` nel progetto Como Città Creativa UNESCO che , insieme, ci hanno fornito la seguente loro visione condivisa. 

 

1. Tra i tratti fondativi della candidatura di Como come Città Creativa UNESCO emerge in modo preponderante la volontà di ripensare, mediante i paradigmi espressi dal Mission Statement della Rete UNESCO Città Creative, ad una policy dedicata allo sviluppo sostenibile. Da cosa parte questa linea d’azione?

 A livello globale, la crisi delle materie prime esauribili con l’aumento dell’inquinamento e relativi cambiamenti climatici, hanno creato un’allerta importante soprattutto nei confronti di quelle che saranno le prossime generazioni.

Sostenibilità, dal punto di vista ecologico, significa impegnarsi per assicurare a chi verrà dopo almeno le stesse possibilità e opportunità che hanno avuto quelli che sono venuti prima. 

Sappiamo che alle imprese sarà chiesto di dimostrare la loro predisposizione alla sostenibilità per ricevere un buon rating e avere accesso ai sistemi di sostegno come il credito, necessari per continuità e sviluppo. Negli anni passati fino ad oggi, le imprese hanno attinto molto dal territorio, sia in termini di materie prime e sia in termini di materiale umano e faunistico. Pensiamo anche al turismo e non solo alle produzioni industriali. La “conditio sine qua non” sarà quella di poter dimostrare un’attenzione a tutte le tematiche dello sviluppo sostenibile per poter rendere al territorio ricchezza e una visione a lungo termine di rispetto per il futuro del nostro pianeta e delle persone che lo abiteranno. Lo sviluppo sostenibile parte quindi da una linea d’azione che vuole spingere un cambio di passo culturale e sostenere la comprensione di quanto valga il rispetto e la tutela delle declinazioni della sostenibilità, in chiave più empatica, a lungo termine e meno egoistica e a breve termine.

 

2. Con la Designazione UNESCO, Como ha accettato sostanzialmente la sfida di potersi posizionare come Città della Moda Sostenibile a livello internazionale. Cosa prevede e cosa comporta questa sfida?

In primis, entrare a far parte delle città creative UNESCO, non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Per continuare a far parte di questo “gruppo” bisogna dimostrare di essere attivi con continuità e coerenza, coinvolgendo tutto il distretto: dalla collettività, alle istituzione, alle associazioni di categoria. Già in fase di candidatura e poi con la designazione, alla filiera tessile comasca è stata riconosciuta la capacità di opporsi al modello di business detto “fast fashion”, riportando l’attenzione dei consumatori sulla qualità di prodotti fatti bene e duraturi in risposta ad acquisti usa e getta e a un’economia d’espansione insensata che pregiudica la salute delle persone e del pianeta.

A Como si fa già tanto, però spesso sono singoli che si impegnano in progetti personali che hanno per questo limiti intrinseci. Ad oggi e per il futuro prossimo l’obiettivo credo debba essere di raggruppate trovando sinergie negli intenti, unificando gli sforzi per ottimizzare le rese, cercando poi soprattutto di dare maggiore visibilità a questi progetti sia a livello locale che a livello nazionale e internazionale. 

 

3. Quali sono, all’interno del progetto Como Città Creativa UNESCO,  le linee programmatiche che hanno come obiettivo la sostenibilità? 

Tutte le linee programmatiche hanno come obiettivo la sostenibilità declinata però in modo differente.

      1. Como for green water and textile landscapes  (Moscatelli, Aquilini) - sostenibilità ecologica.

2. Como sustainable fashion district (Brenna, Pizzagalli , Tessuto) - sostenibilità sociale ed economica.

3. Como for green fashion (Frigerio, Vitali) - sostenibilità sociale, economica ed ecologica.

4. Creative patterns - trame creative (Clerici, Gobetti) - sostenibilità sociale.

5. Textile biomaterials for healthcare (Soliano) - sostenibilità sociale.

6. Fashion&women=fashion&changemakers (Orsenigo, Pozzo) - sostenibilità sociale.

 

4. Quali sono gli ambiti su cui ci si dovrà concentrare nei prossimi tre anni per fare di Como una città sostenibile nel campo della Moda?

Cultura e formazione. Valorizzare le competenze storiche locali, rilanciandole tramite i dovuti nuovi aggiornamenti ed adeguamenti legati all’innovazione e ai cambiamenti dirompenti avvenuti negli ultimi anni. Sostenere un cambio di passo culturale per creare una collettività più consapevole delle scelte che fa e di quanto anche l’acquisto di una semplice maglietta possa avere ripercussioni a livello economico e sociale, ma anche personale. Prendendo come best practice quanto fatto da altri settori come quello agro alimentare in termini di formazione e consapevolezza del consumatore.

 

5. Insieme a Confartigianato avete presentato dei progetti ambiziosi per Como Città Creativa UNESCO: quali sono quelli a cui tenete particolarmente e che desiderereste venissero portati avanti?

I progetti presentati come associazione e condivisi con noi per una questione di competenze, dovranno tutti essere portati avanti e saranno sostenuti dall’ufficio UNESCO Como e dal Comitato Operativo in tutti i modi possibile. In genere, tutti i progetti che riguardano formazione, cultura e i giovani ci stanno particolarmente a cuore e faremo tutto il possibile nelle nostra possibilità per sostenerli e portarli avanti al meglio. Ci stanno particolarmente a cuore i progetti che possano mettere in evidenza l’importanza di tramandare le competenze legate alla creatività, non affine a se stessa, ma intesa in termini di competenze di prodotto e saper fare artigianale; che ci sono riconosciute a livello mondiale e che contraddistinguono il distretto in termini di specificità uniche riconducibile ai concetti e alle definizioni di qualità.

 


A cura di Ylenia Galluzzo