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ANAEPA CONFARTIGIANATO EDILIZIA: FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DEL COMPARTO ARTIGIANO

Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai e i Sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, hanno firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Edilizia, comparto artigiano, che sarà in vigore fino al 30 settembre 2024.

Il rinnovo del contratto interessa una platea di 506 mila dipendenti, in 126 mila imprese con dipendenti del settore dell’edilizia. L’accordo sottoscritto interviene in una fase di ripresa post-pandemia, in cui il comparto mantiene un andamento positivo, anche nella prima parte di quest’anno. La sottoscrizione del contratto nazionale fa leva su alcuni punti chiave per il mondo artigiano, in un contesto in cui la ripresa del settore deve fare i conti con molte variabili critiche, che vanno dall’aumento del costo dell’energia e dei carburanti alla difficoltà di reperire materie, attrezzature e manodopera specializzata.

I punti cardine del nuovo CCNL muovono nella direzione della qualificazione delle imprese, attraverso il riconoscimento delle professionalità degli addetti, il ricorso alla formazione, il rafforzamento della figura dell’imprenditore, della sicurezza e della formazione dei lavoratori, con l’istituzione dell’innovativa figura del “Mastro formatore artigiano” che valorizza la competenza e la professionalità acquisita negli anni e la trasmette sapientemente.” - afferma Virgilio Fagioli, Vice Presidente vicario di ANAEPA Confartigianato Edilizia.

L’accordo prevede anche una più adeguata caratterizzazione dell’elemento variabile della retribuzione centrato anche sull’andamento aziendale, attraverso un innovativo sistema contrattuale di riforma dello strumento in una logica di riduzione del cuneo fiscale, nonché un sistema premiale per le imprese virtuose che contribuiscono alla riduzione del fenomeno del sotto inquadramento dei lavoratori.

Siamo riusciti, con la firma di questo contratto, ad avvicinarci al Sindacato per ottenere, per le nostre aziende, maggiori tutele sia per quel che concerne la qualificazione delle imprese, sia per l’accesso alla professione.”- continua Fagioli.

Vanno nella direzione di valorizzare le specificità della piccola e media impresa anche le previsioni contrattuali che adattano il regime di orario di lavoro alle esigenze temporanee dell’impresa, previa comunicazione ed eventuale confronto con il sindacato, soprattutto nelle tipologie di lavorazioni tipiche del settore, quali lavori nei centri storici delle città ed interventi di riqualificazione e manutenzione di edifici situati in aree con restrizione di accesso. 

Ora stiamo già lavorando per l’abbattimento della barriera burocratica nella travagliata storia degli Ecobonus e per garantire una maggiore e più proficua qualificazione delle imprese”- afferma Fagioli.

Con l’emendamento al DL Crisi Ucraina approvato, il Parlamento si assume la grave responsabilità di escludere circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocraticheConfartigianato e Cna stigmatizzano l’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA per lavori legati agli ecobonus di importo superiore ai 516 mila euro a partire dal primo gennaio 2023.

Non solo per gli ecobonus- conclude Virgilio Fagioli- abbiamo lavorato nel fine settimana per convincere i parlamentari sulla inopportunità della norma, perchè quanto approvato costituisce un principio inaccettabile, che esclude di fatto dai lavori di riqualificazione le imprese che non lavorano per gli appalti pubblici ed estende al settore privato un sistema pensato per i lavori pubblici, che nulla ha a che fare con la qualificazione delle imprese. Serve, a nostro avviso, una legge che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili. Sappiamo peraltro che, anche negli appalti pubblici, le SOA non hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità nel contrasto delle frodi. Unico effetto della norma: l’ennesimo rallentamento dell’esecuzione dei lavori e l’apertura di un business rilevante per le società che rilasciano attestazioni SOA.”


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