La Candidatura di Como a Città Creativa UNESCO per l’Artigianato tessile.
Como è la città capofila della Textile Valley lombarda, ovvero il distretto territoriale che racchiude le province Como-Lecco e vanta una vocazione storica per l’artigianato tessile e per l’innovazione nell’ambito della fashion industry.
Il settore tessile è una delle espressioni più rilevanti della Cultura del Fare e del made in Italy. Cultura e creatività, oltre a rappresentare un tratto connotativo della nostra identità nazionale, rappresentano asset strategici. In Italia il legame tra cultura e artigianato appare evidente nelle realtà distrettuali, ovvero in quelle aree dove è presente la filiera di produzione artigianale che valorizza competenze creative del made in Italy.
A seguito dell’emergenza sanitaria, tutti gli attori della filiera tessile stanno vivendo un momento di necessità, pertanto come sottolinea Lorenzo Frigerio - Presidente di Confartigianato Moda Como, risulta urgente: “Fare rete per proporsi come un presidio vocato all’eccellenza e alla sostenibilità riconosciuto in ambito internazionale è un passo fondamentale per il futuro di tutte le persone che lavorano e si impegnano in questo comparto”.
La Cultura del Fare oltre ad essere un elemento identitario, rappresenta anche il punto di ri-partenza per costituire azioni di rigenerazione dedicate al distretto territoriale.
IL NETWORK DELLE CITTA’ CREATIVE UNESCO
Il Network delle Città Creative UNESCO è stato creato nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le 246 città del mondo che possiedono la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle politiche di sviluppo urbano sostenibile.
La candidatura di Como a City of Crafts è concepita come uno strumento per catalizzare azioni strategiche per lo sviluppo urbano e per la cooperazione internazionale mirate a promuovere, valorizzare e condividere il patrimonio storico della filiera tessile, inteso come un insieme di espressioni che costituiscono l’identità, la cultura e il saper fare del distretto territoriale. La candidatura di Como apre anche la città a diventare un polo innovativo per l’educazione e per la formazione nel settore tessile e moda e consente una valorizzazione delle tradizionali conoscenze artigianali, mettendole a disposizione degli stakeholders internazionali e tracciando anche una via italiana alla moda responsabile e sostenibile.
L’IMPEGNO DEL TERRITORIO E DI CONFARTIGIANATO IMPRESE COMO, A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA
L’artigianato tessile e l’arte della seta sono alla base della Cultura del Fare del distretto Como. Rappresentano la storia, lo slancio e l’energia creativa della comunità locale. Tutti gli attori territoriali, tra i quali Confartigianato Imprese Como, condividono con la governance locale, una visione per il futuro della Textile Valley, in cui è importante valorizzare il rapporto tra le imprese, la comunità e i territori.
Molteplici sono stati gli eventi sul nostro territorio-e non solo-a supporto della candidatura di Como per UNESCO. Lo scorso Luglio, il Comune di Como, la Fondazione Alessandro Volta e il Comitato Como e Seta hanno riunito a Villa del Grumello i player del territorio per condividere tutti i passi da intraprendere. Per l’occasione, è stato presentato il marchio identificativo del progetto “Como Candidata Città Creativa UNESCO” e il portale www.comocreativecity.com, vetrina di ciò che si è intrapreso a sostegno del progetto. In tale occasione, Davide Gobetti, Presidente della Delegazione di Como di Confartigianato Imprese è intervenuto descrivendo il concept del marchio dedicato al progetto. Nella stessa occasione, il Presidente della Camera di Commercio Como-Lecco, Marco Galimberti, ha espresso grande soddisfazione per il percorso attivato, confermando la volontà dell’Ente camerale nel fornire pieno sostegno al progetto.
Lo scorso sabato 25 settembre Como ha preso parte alla prima edizione di CREATIVITY FORUM Carrara for the Creative Cities, un appuntamento legato ai temi della sostenibilità, durante il quale Lorenzo Frigerio – Presidente di Confartigianato Moda Como ha presentato il video dedicato alla Candidatura “We are Como”.
Lo scorso sabato 2 ottobre, presso Mercanteinfiera a Parma, si è svolto il primo tavolo di lavoro dedicato all’alleanza di Food e Fashion, promosso dalle città di Como e Parma, Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, designata nell’anno 2015. Gli ambiti Food e Fashion, rappresentati dalle città di Parma e di Como, incarnano le espressioni più riconoscibili del made in Italy. L’occasione d’incontro tra le due realtà territoriali è stata l’inaugurazione di “Storia della Cravatta, la spina dorsale anteriore di un uomo” un percorso espositivo di 88 mq dedicato ai 40 anni del Mercanteinfiera curato e ideato dal Museo della Seta di Como in collaborazione con altre istituzioni locali e con il supporto speciale del nostro associato Stefano Cau.
Durante questo incontro Davide Gobetti, Presidente della Delegazione di Como di Confartigianato Imprese è intervenuto per proporre una vera e propria alleanza tra gli chef e gli artigiani tessili, partendo dalla considerazione che gli chef hanno avuto un grande successo come ambasciatori della Cucina Italiana, anche gli Artigiani della Filiera Tessile dovrebbero poter giocare un ruolo chiave nella comunicazione al consumatore.
A inizio novembre gli uffici internazionali di UNESCO a Parigi si pronunceranno relativamente alla candidatura.
Il resoconto di questa esperienza, al di là dell`esito, è sicuramente un grande arricchimento generato anche dai vari confronti nazionali, internazionali, interassociativi e interdisciplinari. Costruito su tematiche di primaria importanza per un futuro di rilancio per le attività e in cui la nostra associazione avrà un ruolo fondamentale. È importante un cambio di passo culturale fatto di consapevolezza su tutte le coniugazioni dei temi della sostenibilità: da quelli ecologici, a quelli economici per finire con quelli sociali.
A cura di Ylenia Galluzzo