Presidente, che territorio è quello di Lomazzo?
Il Lomazzese è un territorio caratterizzato per svariati motivi da dinamicità e prospettive completamente diverse dal resto della provincia di Como
Ogni macroarea di provincia ha le sue peculiarità: l’Olgiatese per la forte influenza della Svizzera e della filiera tessile, il Lago per la sempre più forte vocazione turistica, il Canturino per un distretto che ha dato vita a realtà importantissime e continua a dare un contributo straordinario al made in Italy e così via per tutti gli altri distretti.
Sicuramente il fatto che il territorio è collegato anche via ferroviaria nella alla tratta Como – Milano ha permesso favorito un fortissimo sviluppo trasversale, più legato alla metropoli all’area metropolitana meneghina, che non al capoluogo di provincia.
Oramai La presenza di ben due uscite autostradali e di due autostrade direttrici (di cui una collegata con la superstrada Milano – Meda) hanno permesso uno sviluppo anche nel campo della logistica di un livello alto.
Le infrastrutture di collegamento sono invasive da un lato, ma dall’altro sono una leva fortissima per una crescita sia di densità abitativa, che lavorativa.
Il fatto stesso che il Polo tecnologico di Como, Como Next, sia a Lomazzo testimonia la posizione geograficamente strategica.
Quali sono le prospettive di crescita che vede auspicabili per il territorio di Lomazzo? Quali gli interventi possibili di Confartigianato?
Le prospettive di crescita sono veramente ampie.
Le caratteristiche che prima evidenziavo sono le basi per ulteriori sviluppi, soprattutto nel campo dei servizi.
Quando un’azienda sceglie di insediarsi in un territorio , come del resto anche una famiglia o una persona, si valuta anche il grado dei servizi presenti, siano essi pubblici o privati e la loro raggiungibilità.
Vi sono poi due fattori ulteriori elementi di riflessione.
Il primo è che le multinazionali alle volte fanno scelte non proprio condivisibili, arrivano, sfruttano il territorio, a volte stravolgendoli anche a livello invasivo, fornendo in cambio posti di lavoro. Quando però gli equilibri della finanza aziendale cambiano ed entrano in gioco non più imprenditori, ma fondi di investimento (che hanno una dinamica di ragionamento legata a parametri differenti da quelli precedentemente condivisi), il meccanismo si rompe. Le aziende vengono “spente” e rimane una realtà privata del suo animo produttivo e di persone, con tutti i risvolti sociali che ne conseguono: bonifica e riqualificazione ambientale e reinserimento dei lavoratori.
Henkel ne è un drammatico esempio.
Il secondo è che la pandemia vicenda Covid ci ha dato la possibilità di riflettere ragionare, lavorare, fare incontri, riunioni e formazione anche da remoto a distanza, azzerando quindi il fattore distanza, facendoci sognare, illudendoci laddove possibile per tipologia di impiego, di poter lavorare ovunque. Ora, sperando pare che l’emergenza sanitaria sia definitivamente alle spalle, stiamo tornando si ritorni un po` alle dinamiche precedenti, arricchiti dall’accresciuta dimestichezza con la tecnologia digitale, utile strumento competitivo.
Ecco, questo territorio credo abbia un forte vantaggio nei termini infrastrutturali soprattutto per il fatto che già ci sono, a differenza di altri territori, nei quali le infrastrutture sono in fase di studio, o cantiere, o realizzazione.
A cura di Ylenia Galluzzo