Approfondimenti per alleviare e prevenire disturbi muscolo-scheletrici per chi lavora alla scrivania
Settembre, si sa, è il mese del rientro al lavoro dopo le agognate vacanze estive.
Ed è anche il mese in cui ci fissiamo degli obiettivi da conseguire, definiamo alcuni buoni propositi e ci ripromettiamo di impegnarci al massimo per ottenere quanto desideriamo.
Ecco, con questo articolo vorremmo contribuire a questa buona prassi anche per quanto riguarda la nostra salute al lavoro, soprattutto per gli impiegati che trascorrono il loro tempo lavorativo alla scrivania.
I disturbi muscoloscheletrici rappresentano uno dei disturbi più comuni legati alle attività di lavoro anche per gli impiegati, che magari negli ultimi mesi si sono trovati a lavorare da casa o in modalità smart working con attrezzature, ad esempio sedie e scrivanie, non pensate per un uso continuativo lavorativo.
In generale, i disturbi muscolo-scheletrici colpiscono tre lavoratori su cinque, e sono i problemi di salute più comuni tra i lavoratori europei di qualsiasi settore e categoria professionale. Movimenti ripetitivi, postura seduta prolungata o sollevamento di carichi pesanti sono solo alcuni dei fattori di rischio che contribuiscono alla comparsa di questi disturbi, i quali possono colpire muscoli, articolazioni, tendini o ossa. Il loro impatto negativo sulla qualità della vita dei lavoratori è evidente.
Per esempio, il lavoro in piedi e prolungato può provocare una posizione in piedi statica o forzata e prolungata sul posto di lavoro, in un tempo che può variare da 1 a 4 ore. Una lunga permanenza in piedi viene associata a dolori e disturbi agli arti inferiori, pressione sanguigna elevata, malattie cardiache, presenza di vene varicose, ecc.
Specularmente, stare seduti e fermi per troppo tempo, con una durata pari o superiore a 2 ore continuative, con basso consumo di energie e di forza muscolare, ha comunque effetti negativi sulla salute.
Come capita a impiegati, autisti, gruisti, oppure operai di linee di assemblaggio, ecc. la postura seduta e prolungata può provocare lombalgia, disturbi al collo e alle spalle, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e obesità.
Viene raccomandato quindi di adottare postazioni ergonomiche e di passare non più del 50% della giornata da seduti. Di alzarsi almeno ogni 20-30 minuti, e di ridurre il tempo trascorso in posture sedute appena sia possibile. In generale, occorre non superare le 5 ore di lavoro sedentario al giorno ed è necessario lavorare in maniera attiva, cambiando posizione e alternando sedute e camminate.
Ecco alcuni consigli pratici e facili da adottare per organizzare correttamente la propria scrivania
- sollevare o abbassare l’altezza della sedia in modo che i piedi sino ben appoggiati sul pavimento o su un poggiapiedi
- sedersi con il bacino più indietro possibile sulla sedia, dovrebbero rimanere circa 4 cm tra la parte posteriore delle ginocchia e il bordo anteriore del sedile
- se il sedile è troppo profondo, usare un cuneo o un cuscino lombare
- dovrebbero esserci circa 3 cm tra l’esterno della coscia e il lato del sedile
- se si usano i braccioli le spalle dovrebbero essere rilassate, non sollevate e in tensione
- se i braccioli ostacolano la buona seduta, meglio abbassarli o rimuoverli
Ovviamente ciascuno di noi si troverà in una situazione diversa, ma provare ad applicare queste indicazioni sarà utile e salutare per tutti.
Nel prossimo numero de L’Artigiano Comasco, proveremo ad approfondire questi stessi temi per le mansioni operative, dando qualche indicazione ai lavoratori che svolgono mansioni affaticanti.
A cura di Emanuela Tardiola