A giugno 2021 il commercio al dettaglio ha registrato una battuta d`arresto per mobili, articoli tessili e arredamento (-0,2%), diversamente dalla dinamica registrata da tutti gli altri prodotti non alimentari, giochi esclusi. Nello stesso periodo di un anno fa (giugno 2020) accadeva esattamente il contrario e questi prodotti figuravano tra i pochi a registrare variazioni tendenziali positive e di recupero rispetto all’anno precedente.
In Lombardia il trend della produzione del settore legno-arredo, rilevato attraverso l’analisi dei dati congiunturali di Unioncamere Lombardia, mostra al II trimestre 2021 un rafforzamento della fase di ripresa rispetto al I trimestre dell’anno in corso, sia per l’industria (+7,6%) che per l’artigianato (+6,0%). Seppur quest’ultimo non riesca ancora a raggiungere il livello pre-crisi, va ricordato che nel periodo pre Covid-19 era l’artigianato a presentare dinamiche di produzione più robuste rispetto alle altre imprese del settore: artigianato (+3%) vs industria (+0,2%).
RISCHI - Sui prezzi al consumo agisce, a monte della filiera produttiva, la pressione dei prezzi delle materie prime: a luglio i prezzi in euro rilevati dalla Banca centrale europea per le materie prime non energetiche segnano una crescita del 36,4% su base annua. Le attese sui prezzi di vendita delle imprese manifatturiere toccano livelli che non si registravano dal 1995. La pressione sui costi degli input produttivi è diffusa settorialmente, con maggiori accentuazioni per le imprese di legno e mobili, seguite da metallurgia e prodotti in metallo, tessile, carta, gomma e materie plastiche, oltre che per quelle delle costruzioni. All’escalation dei prezzi si associa la rarefazione delle materie prime, conseguente alla difficile ricomposizione delle filiere globali dopo le rotture causate dalla pandemia.
IMPRESE- In Lombardia il comparto del legno-arredo al II trimestre 2021 conta 9.724 imprese, pari al 9,4% del totale imprese manifatturiere. Questo é un settore ad ampia presenza di artigianato con 6.573 imprese, pari al 68% del totale imprese del settore. Nell`artigianato il legno-arredo rappresenta il 12,7% delle imprese artigiane manifatturiere.
Negli ultimi 10 anni la platea di imprese del settore si è ridotta di 3.092 unità, pari ad un calo del -24,1% in termini percentuali. L`80,6% di questa riduzione è dovuta alla maggiore difficoltà di tenuta delle imprese artigiane che nei 10 anni in esame si riducono di 2.492 unità.
LEGNO e ARREDO
A seguito della crisi innescata dal Covid-19 si è registrato un calo del numero di imprese registrate al II trimestre 2021 che, per l`artigianato si attesta al -5,2%.
Permane un`elevata specializzazione delle imprese a valore artigiano: su 10 province maggiormente specializzate 3 sono lombarde e due occupano le prime due posizioni, Monza -B. è prima con indice pari a 286 e Como è seconda con indice pari a 279.
OCCUPATI- I dati riferiti all`occupazione ribadiscono la centralità di MPI e artigianato nel settore chiave del made in Italy: in Lombardia nel settore in esame il 71,4% degli addetti (33.716 unità) sono occupati in MPI e il 42,2% (19.907 unità) in imprese artigiane.
Inoltre tra le 20 province italiane per maggior peso dell`occupazione in MPI e artigianato sul totale economia figurano Como, Monza-B. e Sondrio, evidenza che fornisce dimostrazione dell’elevata vocazione alla micro piccola impresa delle imprese del settore operanti nelle province lombarde maggiormente specializzate.
Tra le competenze, di livello alto e medio-alto, richieste ai nuovi ingressi preventivati nel 2020 dalle imprese del settore, spiccano: flessibilità e adattamento (71,6%), capacità di lavorare in gruppo (51,8%), capacità di lavorare in autonomia (47,0%) e attitudine al risparmio energetico (39,9%). Per quel che riguarda la richiesta di figure dotate di e-skill elevate si rileva che sono una su quattro le imprese del settore che ritengono indispensabili ai fini dello svolgimento dell’attività d’impresa la presenza elevata di capacità matematiche e informatiche (14,3%) e di competenze digitali (13,4%).
EXPORT- L’importanza di questo settore per il made in Italy e l`ampio contributo che le imprese del nostro territorio danno all`eccellenza di questi beni richiesti in tutto il mondo trova evidenza e conferma nel fatto che nella classifica ibrida europea per valore dell`export di mobili le 12 province dell`asse del mobile tra cui 5 lombarde - Brescia, Bergamo, Milano, Monza B. e Como - occupano la 3 posizione.
Tra le province italiane che danno contributo maggiore all`export di legno e mobili ne troviamo 6 lombarde, tra cui Monza-B., Como e Sondrio che rientrano tra le prime 10, seguite da Brescia in 12 posizione per valore dell`export di legno e mobili, Bergamo in 14 posizione e Mantova in 15 .
Monza-B. e Como figurano anche tra le prime dieci province per maggior grado di esposizione sul mercato estero per vendite di beni realizzati dal settore in esame. Nell`anno della pandemia (2020) rispetto al 2019 è invece Milano a registrare il crollo più ampio delle esportazioni di questi beni oltre confine (-21,4%).
Al I trimestre dell’anno in corso (2021), rispetto allo stesso periodo pre-pandemia (2019), la nostra regione non registra ancora segnali di recupero della domanda estera di beni in legno e mobili (-4,9%). A livello provinciale però tre raggiungono e superano il valore delle vendite del I trimestre 2019: Sondrio (+29,1%), Monza-B. (+4,1%) e Mantova (+4,0%).
Como e Milano, che insieme a Monza -B., danno contributo maggiore alla domanda estera di legno e mobili registrano invece ancora riduzioni dell`export: la prima del 5,5% e la seconda dell`11,5%.
Verso i primi 20 paesi esteri da cui scaturisce la domanda di mobili e legno made in Lombardia si registra, tranne verso Australia e Paesi Bassi, una contrazione dell`export più intensa per Spagna (-21,1%), Canada (- 23,2%), Corea del Sud (-27,9%), Regno Unito (-29,8%) e Hong Kong (-30,7%).
Al primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo 2019, 11 dei 20 paesi risultano aver superato i livelli pre-pandemici (I trimestre 2019), in testa: Polonia (+23,7%), Russia (+12,7%) e Giappone (+10,1%). Sono invece ancora molto indietro: Canada (-10,1%), Spagna (-11,3%), Arabia Saudita (-16,7%) e Regno Unito (- 24,0%).
GREEN E DIGITALE – Sul fronte del green e della sostenibilità ambientale le imprese del settore legno- arredo mostrano un’attenzione e una sensibilità superiore alla media, con una quota di imprese che hanno intrapreso almeno una azione di tutela dell’ambiente pari al 74,3%, sopra di 2,9% alla quota media totale (70,5%). Anche sul fronte competenze si coglie un’attenzione maggiore verso il tema: la quota di imprese lombarde del settore che ricerca personale dotato di green skill, di tutti i livelli, si attesta all’80,7%, sopra di 2 punti alla quota media (78,7%), mentre quelle orientate alla ricerca di profili più alti si attesta al 39,5%, sopra di 4,6 punti rispetto alla quota media (35,0%).
La pandemia, come noto, ha dato una gran spinta alla diffusione del digitale nelle imprese. In quelle del settore del legno-arredo la quota di imprese che hanno effettuato almeno un investimento nell’ambito sale.
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