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CATEGORIE E TERRITORIO

INCONTRIAMO IL PRESIDENTE DELLA DELEGAZIONE DI COMO DI CONFARTIGIANATO IMPRESE COMO



Davide Gobetti, Presidente della Delegazione di Como di Confartigianato Imprese Como, ci illustra le importanti novità del territorio, relative all’ultimo mese.

 

  1. Parliamo dell’incontro avvenuto con l’Assessore Pierangelo Gervasoni. Nell’appuntamento con l’Assessore si è parlato di molti temi, quali le criticità sul traffico cittadino, la sicurezza e soprattutto la necessità di un’interlocuzione continua e costante con l’assessorato.

 

Appena insediati, insieme al segretario Roberto Bonardi e al vice presidente Massimo Gervasini, abbiamo voluto incontrare e confrontarci singolarmente con tutti i delegati per meglio comprendere lo stato dei fatti e le criticità da affrontare in termini di rappresentanza associativa di delegazione. Fin da subito è stato chiaro che sarebbe stato molto importante cercare di consolidare sinergie di confronto e di comunicazione con gli assessorati e in genere le istituzioni Comunali.

Mettendo da parte lamentele e critiche sterili, che poco si addicono al carattere degli artigiani, il nostro approccio verso ogni ruolo istituzionale si è sempre basato sulla convinzione che le Istituzioni sono un servizio per la collettività e non un ostacolo. Quindi che il nostro compito di parte sociale fosse di cercare di gestire al meglio i rapporti per contribuire positivamente al miglioramento degli interventi delle Istituzioni negli interessi della categoria che rappresentiamo.

Non è facile, ma stiamo cercando di attivare incontri e rapporti costruttivi con tutti.

 

Quali sono le evidenze emerse da questo incontro?

Innanzitutto, una grande disponibilità dell’Assessore Gervasoni che ci ha anche presentato tutto il suo staff. Questo credo sia molto positivo perché le decisioni politiche devono essere poi attuate dai tecnici rispettando procedure e sottostando agli aspetti “burocratici”. Assessori e Dirigenti associativi, a fine mandato giustamente si alternano, mentre l’apparato tecnico delle istituzioni in genere continua l’attività iniziata anche in precedenza e quindi la sinergia associativa deve essere con i politici ma ancor più importante con i tecnici.

 

Dopo una breve presentazione, probabilmente a suo agio, l’assessore ci ha subito spiegato le difficoltà causate dalla burocrazia, che purtroppo troppo spesso gli impediscono di intervenire nel modo che a tutti quelli che non conoscono il funzionamento “della macchina amministrativa” sembrerebbe il più semplice. Senza dimenticare che su di lui ricade anche la complessa responsabilità in delega relativa alla manutenzione dell’edilizia Comunale.

Con comprensione e empatia ci siamo quindi resi disponibili per essere eventualmente di supporto, dove possibile, con il peso della nostra rappresentanza associativa che può a volte arrivare oltre alle istituzioni locali.

 

Certamente poi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di lasciargli una lista delle criticità che in varie occasioni sono scaturite dal confronto con i delegati e le categorie più coinvolte con il tema della mobilità (comunque di interesse trasversale). L’hanno apprezzato molto e lo abbiamo letto insieme. Ci hanno spiegato come e su quali stavano già lavorando e assicurato che si sarebbero attivati su quelli che non avevano ancora preso in considerazione.

 

Infine, abbiamo chiesto la disponibilità per istituire una comunicazione diretta con la nostra associazione, senza lasciare che l’unico mezzo di informazioni fosse la stampa locale, con i suoi modi e tempi. Hanno accettato di buon grado, consci di quanto questo possa essere utile per tutti soprattutto nelle situazioni eccezionali. Subito dopo l’incontro l’addetta stampa ha cominciato a comunicarci giornalmente il piano dei lavori che condizioneranno il traffico locale e ci stiamo attivando in associazione per distribuire queste importanti informazioni ai nostri associati.

 

Avete previsto un piano cadenziato di incontri, al fine di rendere sempre più proficue la vostra interlocuzione e la vostra collaborazione? 

In chiusura del nostro incontro è stato lo stesso assessore, prima che lo chiedessimo noi, a proporci di organizzare incontri periodici e continuativi. Abbiamo apprezzato e ringraziato per l’opportunità. È stato piacevole e costruttivo incontrare e confrontarci con lui e tutto lo staff.

 

  1. Parliamo ora dell’incontro con il Comandante dei Vigili urbani di Como, Vincenzo Aiello.

Quali sono stati i temi affrontati?

In seguito alla nuova nomina del Comandante (prima era di ruolo a Cantù), l’assessore Marco Butti, anche a fronte di varie nostre segnalazioni e richieste, ha voluto organizzare un incontro di presentazione e confronto con tutte le associazioni di categoria.

 

Noi avevamo il nostro solito “foglietto” e ci è sembrato opportuno che nell’occasione il denominatore comune potesse essere l’equità di trattamento e controlli, nell’ottica del rispetto delle norme da parte di tutti. Abbiamo quindi voluto riportare al centro dell’attenzione due problematiche più volte contestate dalle stesse categorie.

La prima relativa al settore benessere, da una parte spesso subissato di controlli e limitazioni, specialmente negli ultimi periodi di pandemia, dell’altra vive la concorrenza spesso sleale di attività palesemente “non in regola”.

La seconda relativa al settore dei trasporti, da una parte è spesso subissata dai controlli degli agenti sulle strade, dall’altra subisce la concorrenza sleale dagli autisti di UBER.

Abbiamo anche colto l’occasione per evidenziare nuovamente la preoccupazione di molti relativamente al fenomeno dei mezzi più o meno “di fortuna”, adibiti alla consegna a domicilio serali, con l’abitudine a comportamenti che violano sistematicamente le regole della strada. Sprovvisti di assicurazione e con rapporti di lavoro non chiari.

Proprio in questi giorni tra l’altro, prima la Corte Suprema del Regno Unito e poi i PM Milanesi si sono pronunciati denunciando la deregulation stile americano contro i colossi USA dei trasporti e delle consegne e evidenziando la mancanza di chiarezza relativamente al rapporto subordinato che questi ha con i autisti e riders.

 

Ultimo, ma non per importanza, abbiamo denunciato lo stato di degrado diffuso e la sensazione di insicurezza e mancanza di tutele che si è palesata durante i primi periodi di lockdown e oggi è fortemente percepita da tutti specialmente in alcune zone della città.

 

Quali gli auspici e i programmi per il futuro, per la città?

I contatti con il nuovo Comandante dott. Aiello sono proseguiti anche in seguito all’occasione della sua presentazione. Lui stesso si era preso l’impegno di fare tutto il possibile prendendo a cuore le nostre segnalazioni.

Le sue prime azioni sono state di ristabilire la presenza delle pattuglie nelle ore notturne, che dovrebbero concedere più tranquillità a cittadini e lavoratori, oltre che ridurre sensibilmente le eventuali tempistiche di intervento. In genere aumentare la presenza degli agenti sul territorio e implementare un sistema di video-sorveglianza avanzato e funzionale (attualmente in corso).

Negli ultimi giorni in effetti abbiamo letto sulla stampa locale vari articoli relativamente a interventi degli agenti che sembrerebbero confermare gli intenti e la serietà con cui il Comandante ha preso il suo ruolo.

 

  1. Viabilità urbana, futuro della città e sicurezza. Parliamo anche del progetto, patrocinato dal Comune di Como, per la riscoperta della città: #LaCittàdiComo – se cerchi cose belle, fatti un giro. Come nasce l’idea di questo progetto?

La Delegazione di Como di Confartigianato fa parte della cabina di regia del DUC. Dai primi giorni di questa crisi sanitaria sono stati molti i momenti di confronto a cui abbiamo partecipato e che avevano l’obiettivo di chiedere alle istituzioni di fare il possibile per tutelare e sostenere le attività.

Durante questi incontri è stato istituito uno stretto gruppo di persone che potessero confrontarsi in modo rapido e concreto sulle nuove esigenze di visibilità della città di Como nell’interesse delle attività locali. Mi è stato chiesto, in rappresentanza di Confartigianato, di far parte di questo gruppo insieme al nuovo manager del DUC e pochi altri rappresentanti di associazioni di categoria locali. Questo confronto costruttivo si è concretizzato con l’attuazione di una campagna di marketing territoriale sostenuta dal Comune di Como, sui social #LaCittàdiComo.

 

L’obiettivo del progetto del Distretto urbano del Commercio, è certamente quello di potenziare l’immagine di Como come città “bella, buona e sicura” per essere visitata e per fare shopping, ma la campagna vuole anche far riprendere le attività di ristoranti e artigiani. E’ corretto? Ci racconti il progetto sotto questo aspetto.

 

L’obiettivo, sin dalle prime chiusure, oltre a sostenere per quanto possibile le attività locali (vedi la riduzione della TARI Comunale), è sempre stato di prepararsi nel migliore dei modi al tanto auspicato “ritorno alla normalità”, cercando di essere pronti e sollecitare al massimo un’eventuale ripartenza nell’ottica di una ripresa più celere possibile. In quest’ottica quindi sfruttare le bellezze paesaggistiche locali per alimentare il turismo e le attività connesse, ma anche mettere in evidenza le eccellenze del mondo del lavoro che siamo onorati di avere e rappresentare in tutta la Provincia. Facendo parte del Consiglio di Fondazione Volta, che si occupa di organizzare importanti eventi culturali e sociali, stiamo considerando di sviluppare sinergie di comunicazione condivise che possano contribuire a questo marketing territoriale.

 

Abbiamo visto immagini di folle e molto traffico nei weekend precedenti l’inizio della fascia arancione rafforzata, in città. Come riuscire a tenere sotto controllo questo aspetto, visto il periodo particolare che stiamo vivendo, a causa della pandemia di Coronavirus?

 

Dopo il primo weekend di inusuale bel tempo e “affollamenti”, ci siamo subito confrontati con il Comune di Como. Anche qui le problematiche sono varie e complesse. I sensi unici possono aiutare e vanno attuati, ma non sono utili e applicabili in molte zone del lungo lago dove si hanno le maggiori presenze. Inoltre serve molto personale perché vengano rispettate e l’accavallarsi di altri eventi lo ha reso a volte impossibile. Anche limitare gli accessi alla città sembra facile ma non lo è nei fatti, ancor più quando gli accessi arrivano dalla vicina Svizzera.

Non mi sento di criticare nessuno e comprendo i più giovani, a quanto pare i più numerosi, che dopo tanti mesi di sacrifici sentono la necessità di uscire e socializzare. Auspico da parte di tutti con la massima serietà il rispetto dei diritti degli altri e della collettività prima dei propri e dei singoli.

 


A cura di Ylenia Galluzzo


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