Quando sento “Made in Italy”, penso proprio alla creatività e a noi artigiani, che siamo il patrimonio artistico e manufatturiero di questo Paese. E’ proprio una caratteristica del nostro popolo quella di essere innovativi e creativi. Se penso al dopoguerra, trovo molte analogie con la crisi che stiamo vivendo ora: allora bisognava ricominciare, rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, nonostante l’alto livello di incertezza. L’incertezza di allora era legata alle difficoltà economiche e produttive. Oggi essa è collegata, oltre che alla crisi pandemica, all’incertezza che il cambiamento verso il digitale, porta con sé. I prodotti artigianali italiani sono il vero vanto d’Italia, il primo motore di un’economia che non conosce freni, in tema di manufatti di qualità. Da Nord a Sud, le produzioni artigianali sono diventate anche il tratto distintivo del territorio in cui sono nate. Le eccellenze italiane sono famose in tutto il mondo: la nostra capacità artigianale è pura genialità.
Il nostro territorio lariano, in particolare, è ricchissimo di eccellenze Made in Italy. Penso al settore serico comasco ed al legno-arredo. Nel campo della moda, l’Italia tutta si distingue per l’alta qualità dei tessuti, perfezione delle rifiniture e raffinatezza dei modelli che rendono il risultato superiore. Nel Design la qualità e la genialità dei nostri prodotti hanno fatto la storia del mondo.
Se ci pensiamo, ciò che ha reso grandi le imprese del Made in Italy, è stata proprio la creatività. C’è una frase di Andrea Pininfarina che chiarisce bene questo concetto: “In un mondo così sensibile al successo economico, la creatività vince la sua battaglia con l`economia, perché solo chi è capace di produrre continuamente innovazione nel proprio processo creativo può avere successo.”
Parlare di creatività oggi, credetemi, non è un paradosso, né un ideale. E’, invece, un pensiero denso di concretezza. Sono fermamente convinto che, anche nelle difficoltà non si debba perdere di vista l’obiettivo finale. Si deve sempre puntare sui propri punti di forza, investire sulle proprie competenze e adattarle al presente che muta. Noi artigiani, con la nostra creatività, possiamo ridipingere il presente e ridefinire la strada del futuro. San Francesco affermava che “chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista" e noi artigiani, mettendo amore nel nostro lavoro, siamo anche dei veri e propri artisti.
L’impresa creativa è quella che sa essere lungimirante, che sa immaginare il domani prima degli altri. E’ quell’impresa che sa superare l’incertezza, per investire sul proprio valore: il valore artigiano. E’ quell’impresa che con plasticità si adatta e naviga il cambiamento.
Tuttavia, lo sappiamo, il nostro è un Paese anche pieno di contraddizioni. Le eccellenze nascono dall’individualità delle idee dei singoli, ma non sempre sono supportate dal tessuto sociale e dalle istituzioni. Il paradosso del Made in Italy è che questa estrema individualità creativa, tutta italiana, oggi contrasta con un contesto internazionale complicato e fortemente competitivo che impone di avere alle spalle un sistema e delle competenze forti, altrimenti si rischia di non riuscire ad emergere. La creatività intuitiva, il “saper fare artigiano” oggi sono il grande valore del nostro Paese, ma da soli non bastano più. Oggi serve un sistema Italia forte e solido, che valorizzi quello che di più importante abbiamo. Noi di Confartigianato ci siamo e sosterremo con sempre più forza, il potere della vostra creatività, cari artigiani!