Stilista, artigiana e donna che mette una fervida passione in ciò che crea.
Nel 1988, dopo un’esperienza come designer tessile, Roberta Redaelli decide di fondare il suo marchio e dà vita alla sua personale visione della moda.
Da subito è forte l’attenzione per i mercati esteri e per le suggestioni di culture lontane, così inizia la sua avventura cosmopolita che la porta a spostarsi dall’Europa all’Asia e al Medio Oriente.
La sua passione e la cura che mette in ciò che fa la spinge sempre a cercare il meglio e questo porta il suo brand, nel tempo, a porsi come emblema di qualità tipicamente Made in Italy.
1. Per i risultati ottenuti il suo brand è stato premiato nel 2011 con il riconoscimento di Eccellenza Artigiana da parte della Regione Lombardia nell’ambito dell’artigianato innovativo. Nel 2012 si aggiudica i due primi premi - innovazione e creatività - di Confartigianato Lombardia e della Camera di Commercio. Roberta, cosa significa per lei “eccellenza artigiana” e come la si mantiene nel tempo?
Domanda molto interessante. Per me eccellenza artigiana significa puntare sulla tradizione e il know-how che hanno portato il nostro paese ad essere al primo posto nel mondo in tanti settori, dalla moda alle auto di lusso, dalla cucina all’arte.
Significa puntare sulle persone e sul loro valore, credere che la componente umana non potrà mai essere sostituita dalle macchine, perché verrebbe a mancare l’anima che è ciò che dà vita ad un prodotto di altissimo artigianato.
Significa non fermarsi mai ma guardare sempre avanti, al futuro e non avere mai paura di sperimentare e osare. La tradizione ci dà delle solide radici ma se vogliamo crescere come una pianta rigogliosa e sana dobbiamo sempre avere la capacità di innovare e creare cose nuove.
Insomma, l’eccellenza artigiana è come la ricetta perfetta che richiede il giusto mix degli ingredienti e se ne manca solo uno…
2. Qual è il legame che la intreccia a filo doppio con il territorio comasco?
Il filo che mi lega al territorio comasco è un filo che interseca diversi elementi. Sono nata a Como. E’ dove sono cresciuta e dove vivo ancora per buona parte dell’anno (il resto lo passo a casa mia a Ginevra).
Il distretto tessile e serico comasco, ancora oggi una punta di diamante del tessile mondiale. E’ dove ho mosso i primi passi della mia carriera come disegnatrice tessile, dove ho imparato a conoscere i materiali, il loro comportamento, le loro peculiarità e reazioni a processi vari come stampa e finissaggio. Questa esperienza mi ha permesso poi di sperimentare molto come stilista, di osare nel creare un prodotto nuovo che attualmente nessun altro è in grado di realizzare: il processo dinamico brevettato DINAMI-TECS.
Possiamo dire che è stata prima la mia “palestra” e oggi è la “culla” della mia attività creativa e produttiva perché è dove ha sede la mia azienda.
3. Nella storia del suo marchio, la ricerca della bellezza è sempre stata fondamentale. Quanto, questa bellezza, ha a che fare col Made in Italy?
Direi tutto, sinceramente. Da sempre quando di pensa al Made in Italy si pensa alla qualità spinta ai massimi livelli, alla bellezza nelle sue forme più pure e ricercare, all’arte e alla storia che hanno fatto del nostro paese un gioiello che tutto il mondo guarda e spesso invidia.
Pensiamo solo a tutta l’arte che il nostro paese ospita, pensiamo a quanto ancora oggi è eterna e intramontabile. Non a caso gli artisti italiani da sempre sono stati chiamati in ogni angolo del mondo per creare le loro opere e ancora oggi ciò avviene, anche con i nostri artigiani-artisti.
4. Ci parli del suo servizio “Consulenza e immagine aziendale”. Che cos’è, come nasce e che sviluppi prevede.
Nel 2014 sono stata chiamata per studiare la nuova immagine dello staff di una notissima azienda leader mondiale nella produzione di Yachts di lusso e creare divise che non fossero le classiche uniformi ma che alzassero di molto l’asticella della qualità e dell’impatto visivo. A questa prima esperienza ne sono seguite altre come il restyling dell’immagine delle divise del personale di uno dei Palace hotel più belli al mondo, situato sul lago di Como e le consulenze e i servizi per altre realtà del lusso in Italia e all’estero.
Ogni esperienza ha aggiunto un tassello importante a questo servizio di cui vado molto orgogliosa.
Si tratta di un servizio particolare - pensato per aziende che vogliono distinguersi anche a livello d’immagine - che racchiude numerosi passaggi che vanno dai sopralluoghi per capire l’atmosfera e il mood che vuole trasmettere il cliente, al disegno di capi esclusivi, alla ricerca dei materiali migliori, senza dimenticare l’assistenza post-vendita dedicata che garantisce al cliente un controllo da parte nostra a 360 gradi ed è finalizzato a non lasciarlo mai solo.
5. Quali sono, a suo avviso, le nuove strategie digitali da intraprendere nel suo settore?
Difficile dirlo in modo universale, sia perché il mondo dei social è in costante evoluzione e ciò che oggi funziona domani è obsoleto, sia perché ogni azienda ha le proprie peculiarità e i propri punti di forza per cui sicuramente è importante trovare un proprio linguaggio e sperimentare. I fruitori social oggi sono bombardati di contenuti, quindi bisogna trovare la chiave per coinvolgerli, raccontare la storia giusta. Fondamentale è essere sempre onesti, non mostrare qualcosa solo perché lo fanno tutti, se non è davvero legata al proprio brand e ai propri valori aziendali. Se si veicola un’immagine costruita e fittizia avrà vita breve e la fiducia di chi segue andrà persa.
Noi abbiamo deciso in questi mesi di puntare sull’e-commerce, con una collezione nuova, giovane e “easy-to-wear” composta da pochi pezzi che sono pensati per vestire uomo e donna in modo semplice ma con il dettaglio che fa la differenza.
Non è facile per le piccole aziende ma non è impossibile, basta volerlo e i risultati nel tempo arrivano.
6. Cosa consiglia a chi si affaccia ora nel mondo dello stilismo e dell’artigianato tessile?
Quello che posso consigliare a chi vuole fare questo mestiere nella vita è di non pensare solo ai guadagni perché non è facile farsi un nome e durare nel tempo: se l’unico motore è quello economico, è meglio dedicarsi ad altro. Per lavorare nella moda e nel tessile servono passione, dedizione, capacità di andare contro corrente e innovare, trovare la propria strada e non copiare quella di altri.
Ma in fondo questo vale per tutti i lavori. Le aziende che nel tempo si sono distinte e sono diventate leader lo hanno fatto perché non sono scese a patti, ma sono rimaste fedeli a se stesse.
E se dopo oltre 30 anni la mia azienda è ancora qui e continua a crescere ed evolvere, posso dire che forse mi sono mossa bene anche io con il mio team.
A cura di Ylenia Galluzzo